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Crollo lungarmo Torrigiani a Firenze. Publiacqua si tira fuori, ma nulla cambia....
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Comunicato di Vincenzo Donvito
2 agosto 2016 9:18
 
 Si apprende da “indiscrezioni” di stampa che Publiacqua, avendo fatto una sua relazione sul crollo di lungarno Torrigiani e conseguente rottura di un proprio tubo, avrebbe attribuito le cause ad uno smottamento della collina. Si e' quindi tirata fuori dalle responsabilita' dovute a quello che fino ad oggi ci e' sempre stato detto (Sindaco di Firenze in testa), che si trattava di un errore umano. Il Comune, tra i maggiori azionisti di Publiacqua, fa sapere che non ne sa nulla di questa relazione, che ne e' venuta a conoscenza dai media e che, comunque, aspetta i risultati delle indagini della magistratura.
Ai posteri -forse- sara' ammesso di conoscere di cosa stanno parlando, cioe' quali sono i particolari di questo smottamento della collina, visto che Publiacqua sembra non abbia intenzione di rendere pubblico una si' importante relazione, ma si e' limitata a far filtrare quanto basta per dire che la responsabilita' non e' loro.
E' un modo di fare politica che crea solo danni. Il dubbio, la non-informazione, le mezze-verita', il si-dice... tutti aspetti che alimentano il sospetto, fanno girare a vuoto le penne e i microfoni dei giornalisti che -bonta' loro- devono pur scrivere un “pezzo” su questa vicenda. Il problema, ovviamente, non e' dei giornalisti, ma di chi, societa' privata di capitale pubblico, a gestione monopolista di un servizio di primaria e fondamentale importanza, fa politica in questo modo. E lo fa perche' gli e' consentito, tanto il proprio business non e' in discussione, non c'e' mercato, non c'e' concorrenza, non ci sono alternative... e la ricerca dell'immacolatezza sul proprio operato fa parte del loro dna, costi quel che costi, tanto “chi se ne frega!”. Una cosa del genere non sarebbe immaginabile li' dove, per esempio, se uno sbaglia, subito ne viene chiamato un altro, senza attendere decenni di cause e contro cause che alla fine fanno dimenticare tutto. E cio' accade non perche' c'e' il business dietro, ma il potere, essendo il capitale della spa Publiacqua di proprieta' pubblica (e' un caso che l'ex-presidente oggi faccia il direttore del quotidiano del partito al Governo?).
Cosi' e', e ce la teniamo. Non e' una prerogativa fiorentina, ma dovunque i gestori idrici sono fatti cosi', e fanno quel che gli pare e piace; magari ogni tanto gli arriva qualche multina da parte della debolissima e disarmata Autorita' nazionale AEEGSI o qualche tirata d'orecchie dai cadaveri dell'Aato territoriale, che da tempo non dovrebbero esserci piu', ma che persistono e sono composti dagli stessi Comuni che poi hanno il controllo azionario di Publiacqua... controllore e controllato che si equivalgono? Quisquilie e suppellettili per questi volponi.
Ed ecco le informazioni sul sentito dire, sul detto e non-detto. Perche' dovrebbe essere altrimenti? Tanto nulla cambia e chi paga e' il solito utente e contribuente: utente del servizio idrico monopolista e contribuente della pubblica amministrazione.
Come spezzare... SPEZZARE, NON MODIFICARE!!... questo meccanismo? E' questione solo di politica. Noi lo facciamo presente e cerchiamo di aiutare gli utenti a farsi fare meno male; ai politici, e ai loro elettori, il compito di decidere se e come. 
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