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Depurazione acqua non dovuta. Che fine hanno fatto i rimborsi? Beffa e crimine?
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Comunicato 
28 settembre 2009 13:02
 
Milioni di euro che aspettano di tornare nelle tasche degli utenti italiani del servizio idrico; milioni che erano stati versati per depurazioni inesistenti o solo "in idea"; milioni che i vari gestori idrici, da quando non fanno piu' questo rastrellamento illecito, si sono ripresi aumentando i costi del servizio o con nuovi balzelli anche perseguibili penalmente (1). Lo Stato? Promette, vara provvedimenti beffa e non rispetta neanche le proprie scadenze. Ora quella del 1 Ottobre, entro cui dovevano partire i rimborsi.
Vediamo nei particolari la vicenda, il suo sviluppo e l'attualita':
* fino ad ottobre 2008 gli utenti del servizio idrico pagavano per la depurazione dell'acqua anche se la stessa non c'era. La legge 36/1994, all'art.14 era esplicita: si paga anche se gli impianti non ci sono o gli stessi sono inattivi (2).
* l'8 ottobre 2008, la Corte Costituzionale, con sentenza 335/2008, asseriva: questo pagamento per la depurazione e' un corrispettivo di prestazione contrattuale e non un tributo, quindi e' irragionevole che sia dovuto in assenza del servizio (3).
* Una nuova legge 13/2009 (4) all'articolo 8 sexies stabilisce che:
- non si paga se non ci sono gli impianti, ma se c'e' un progetto si deve pagare (5);
- i rimborsi, entro il termine di cinque anni, a decorrere dal 1 ottobre 2009, sono dovuti ma dopo aver dedotto gli oneri derivanti dalle attivita' di progettazione, di realizzazione o di completamento delle opere avviate. Tutto questo con decreto del ministero dell'Ambiente che, indicando parametri e criteri, doveva essere emesso entro il 30/04/2009 (con successive applicazioni sul territorio delle singoli Autorita' idriche, Aato).
 
Quindi, mentre la legge 13/2009 fa carta straccia della sentenza della Corte Costituzionale (se stabilisce che si paga solo per un servizio fornito, perche' la nuova legge fa pagare per i progetti di questo servizio?), il ministero da' un proprio ulteriore contributo non rispettando la tempistica per i rimborsi: oggi e' 28 settembre e il 1 Ottobre e' fra tre giorni e, quand'anche questo decreto fosse emanato in questi giorni, come farebbero le Aato a renderlo operativo sul territorio a partire dal 1 Ottobre? E' ovvio che non faranno niente.
Quindi e' piu' che mai opportuno che ogni utente si organizzi per conto proprio e faccia partire la raccomandata A/R di messa in mora per esigere il dovuto (che e' tale dalla sentenza della Corte Costituzionale dello scorso ottobre 2008, e i soldi, tra averli e non averli, a parte i magri interessi legali, fa molta differenza).
Qui la modulistica

 
 
(2) legge 36/1994. art.14. (Tariffa del servizio di fognatura e depurazione).
1. La quota di tariffa riferita al servizio di pubblica fognatura e di depurazione e' dovuta dagli utenti anche nel caso in cui la fognatura sia sprovvista di impianti centralizzati di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi. I relativi proventi affluiscono in un fondo vincolato e sono destinati esclusivamente alla realizzazione e alla gestione delle opere e degli impianti centralizzati di depurazione.
(3) qui
(4) qui
(5) il pagamento della depurazione sara' dovuto solo "a decorrere dall'avvio delle procedure di affidamento delle prestazioni di progettazione o di completamento delle opere necessarie all'attivazione del servizio di depurazione, purche' alle stesse si proceda nel rispetto dei tempi programmati".
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