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Elezioni comunali a Roma. I romani: "morto un papa se ne fa un altro"
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Comunicato di Primo Mastrantoni
6 giugno 2016 12:40
 
 E' probabile che il nuovo sindaco di Roma sia Virginia Raggi, del Movimento 5 Stelle. Ci industrieremo a capire come chiamarla: la sindaco, la sindaca o la sindachessa o altro. Qualcuno sostiene che la candidata Raggi avrebbe dovuto superare il 50% dei voti gia' al primo turno, vista l'esperienza disastrosa del centrodestra, con Gianni Alemanno (soprannominato Ale' Danno) e del centrosinistra, con Ignazio Marino (detto il Marziano) e con gli effetti del processo definito "Mafia Capitale". Il risultato, comunque, c'e' ed e' innegabile: una differenza di 10 punti percentuali sul secondo (Giachetti, centrosinistra).
Alcune considerazioni ci appaiono utili. Il Movimento 5 Stelle, si presenta come organizzazione antisistema, antiestablishment, contro l'insieme delle classi dominanti e le strutture politiche, economiche, sociali e culturali che esse governano o dirigono ma, se sommiamo le percentuali di voto del "sistema", cioe' centrosinistra e centrodestra, notiamo che raggiungono il 60% a fronte del 35 % dei pentastellati.
Insomma, il "sistema" regge.
Vero e' che Roma ha 2700 anni di storia e ne ha viste talmente tante (la leggenda narra che abbiamo avuto anche una papessa), che ha indotto i romani, ormai scettici, a pronunciare la celebre frase: "morto un papa se ne fa un altro".  
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