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Emergenza polveri sottili a Treviso. Interrogazione al Ministro della Salute per chiedere tutela sanitaria
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Comunicato di Maria Grazia Lucchiari
26 gennaio 2012 12:33
 
 Da 18 giorni l’aria di Treviso è carica di polveri con una media giornaliera di 99,2 microgrammi per metro cubo d’aria. La legge fissa il limite a 50 ng/m3. Negli ultimi 8 giorni si susseguono picchi da 137, 115, 134, 123, 95, 117, 114, 89 ng/m3 e il Sindaco, autorità garante della salute pubblica, non da segnali di intervento. Dal 2005 al 2011 i limiti sanitari per le polveri sottili sono sistematicamente violati, conseguenza dovuta alla mancata osservanza di specifiche norme regionali e nazionali che impongono al Comune di Treviso l’adozione di misure strutturali su tutte le fonti di inquinamento presenti nel territorio. In questi giorni ci sono più accessi al pronto soccorso per asma bronchiale, ci sono più ricoveri, c’è maggior consumo di farmaci anti asmatici e antibronchitici e aumento di mortalita' cardiovascolare. Secondo il Piano Sanitario Nazionale 2006-2008 “sulla base degli studi epidemiologici condotti in ambito internazionale ed italiano, si può affermare con assoluta certezza che all’inquinamento atmosferico è attribuibile oggi una quota rilevante di morbosità acuta e cronica, la diminuzione della speranza di vita dei cittadini che vivono in aree con livelli di inquinamento elevato, e che non sembra esserci una soglia al di sotto della quale non si osservano danni”.
Abbiamo perciò sollecitato l’intervento dei senatori Donatella Poretti e Marco Perduca, che con una interrogazione al Ministro della Salute chiedono l’intervento a tutela in particolare dei bambini, i più colpiti dall’aria inquinata da sostanze cancerogene. La stazione di rilevamento nei pressi della scuola materna G. Bricito, dal primo gennaio, segna già 23 giorni di superamento dei limiti sanitari, sui 35 concessi in un anno dalla legge. La gravità degli effetti sulla salute umana, sia a breve che a lungo periodo di questi inquinanti, è direttamente proporzionale alla concentrazione degli inquinanti, al tempo e/o modalità di esposizione, afferma il Piano Sanitario Nazionale, e la associazione con ulteriori fattori di rischio può rafforzare considerevolmente l’entità dei singoli rischi. A tal proposito nei prossimi giorni l’Aduc presenterà un esposto alla ASL di Treviso per chiedere misure di prevenzione sanitaria. La legge, infatti, attribuisce a questo organismo il compito di tutelare la collettività ed i singoli dai rischi connessi agli ambienti di vita anche in riferimento agli effetti sanitari degli inquinanti ambientali.

Qui l'interrogazione
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