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ESPULSIONE IMAM DI CARMAGNOLA
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Comunicato 
18 novembre 2003 0:00
 

DOVE SONO QUELLI, ANCHE NEL GOVERNO, CHE VOLEVANO ABOLIRE I REATI D'OPINIONE?

Firenze, 18 Novembre 2003. L'espulsione del cosiddetto imam di Carmagnola per aver manifestato la sua simpatia verso il terrorismo di Al Qaeda, deve quantomeno far riflettere anche gli stessi ministri del nostro Governo. Perche', allo stato dei fatti, non ci sembra che Fadl Mamour sia incriminabile per fatti e circostanze che lo legano ad atti delittuosi, ma solo perche' ha espresso la sua opinione. Goffa nei modi (.. Bin Laden che vede la trasmissione tv "Porta a Porta" con lui invitato e che gli manda i complimenti .. suvvia, neanche fosse un film con una trama all'amatriciana provinciale) e tragica nei concetti espressi. Cosi' tragica come quanto detto dal vescovo di Caserta, monsignor Nogaro, quando sostiene che benedire i carabinieri morti in Iraq equivale a celebrare le armi di chi avrebbe portato la guerra in Iraq . ma per lui il ministro degli Interni invoca la giustizia ecclesiale, non quella dei nostri codici.
Che pasticcio! All'africano con permesso di soggiorno viene dato un calcio nel sedere, mentre per l'italiano togato si chiede l'intervento della giustizia di uno Stato altro, come e' quello del Vaticano.
Ed entrambi per reati d'opinione.
Dov'e' il ministro Umberto Bossi che nei suoi comizi non fa altro che ripetere che i reati d'opinione vanno aboliti . o forse intendeva un'abolizione che dovrebbe essere tale per chi e' stato incriminato per aver espresso opinioni simili alle sue?
Secondo noi, se si crede in qualcosa, specialmente in ambito di diritti e liberta' individuali, lo si deve manifestare a maggior ragione nei momenti piu' difficili e scomodi. E questo del cosiddetto imam di Carmagnola e' proprio uno di questi momenti. E' come la pena di morte: o si e' favorevoli o si e' contrari, sempre e dovunque. Se vogliamo far capire che il nostro modello, rispetto alla barbarie, e' la civilta' giuridica del diritto e delle liberta', non c'e' momento e modo migliore per cercare di farlo capire.
Certamente le cose dette da Fadl Mamour fanno accapponare la pelle, e per questo, per esempio, sarebbe meritorio che chi di dovere svolga indagini per verificare se dalle espressioni del pensiero sia passato a qualche gesto o azione di sostegno, e in questo caso si' portarlo davanti alla giustizia o spedirlo davanti alla giustizia del suo Paese, ma non di fatto condannarlo per cio' che ha detto.
Comunque il reato d'opinione in Italia esiste. E questi provvedimenti sono legittimi, anche se a noi non sembrano giusti.
Ma come facciamo noi, chiediamo che tutti coloro che la pensano altrettanto (anche e soprattutto nel Governo: oltre a Bossi, ci sembra anche il ministro della Difesa, Antonio Martino) lo dicano e prendano impegni per la cancellazione di questi reati dai nostri codici. E' proprio in questi momenti piu' difficili che si deve avere la capacita' di manifestare cio' che si crede sia giusto e doveroso per la nostra comunita' civile e giuridica.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
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