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Evasione fiscale. Fanno piu' paura gli evasori o i controllori? Il caso di Cuneo
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Comunicato di Vincenzo Donvito
25 settembre 2014 14:35
 
 Ha fatto giustamente notizia nei giorni scorsi il provvedimento che l'Agenzia delle Entrate ha preso nei confronti di una gelateria di Cuneo: mille euro di multa e 10 giorni di chiusura per non aver messo quattro scontrini fiscali nell'arco di tre anni, per un totale di 7 euro di evasione. Tanta solerzia e' rara, ma l'illecito c'era, anche se l'esosita' del provvedimento ha lasciato di stucco non poche persone.
La vicenda sarebbe finita qui se oggi, sul quotidiano “Italia Oggi”, l'Agenzia delle Entrate, a firma del proprio capo ufficio stampa, non avesse ritenuto opportuno puntualizzare il motivo e il valore del loro provvedimento. La lettera dice:
“... desideriamo precisare che la sospensione della licenza o dell'autorizzazione all'esercizio dell'attività commerciale può essere disposta per un periodo da tre giorni a un mese nel caso in cui siano state contestate, anche unitariamente e nel corso di un quinquennio, quattro distinte violazioni, compiute in giorni diversi, dell'obbligo di emettere la ricevuta fiscale o lo scontrino fiscale. Nel caso della citata gelateria di Cuneo, tutte e quattro le volte in cui la gelateria è stata visitata dagli ispettori della Guardia di Finanza o dell'Agenzia delle Entrate è stata rilevata una mancata emissione di scontrino. Il provvedimento di chiusura che ne è seguito non è una «lezione esemplare» per i più piccoli, bensì una sanzione prevista da una Legge dello Stato a presidio della legalità e della leale concorrenza tra le imprese. Desideriamo infine rassicurare il lettore in merito all'impegno dell'Agenzia delle Entrate nel contrasto all'evasione fiscale, a partire dalle frodi più significative e pericolose, a beneficio della collettività e dei servizi a essa destinati”.

Ovviamente noi siamo contro ogni forma di evasione fiscale, ma a fronte di questa risposta non sappiamo se ci faccia piu' paura il gelataio che ha evaso o l'Agenzia delle Entrate. Nulla viene detto -a fronte dell'evasione riscontrata- sulla pesantezza del provvedimento adottato, che e' il motivo per cui il fatto e' diventato in un certo senso scandaloso. La nostra paura paura poi continua (e ad essa si aggiunge la percezione del senso del ridicolo) per la frase finale di rassicurazione del loro impegno al contrasto dell'evasione (“Desideriamo infine...”). Il metodo e lo stile e' lo stesso dei casuali blitz mediatici che vengono fatti ogni tanto per darsi un po' di brillantina, a fronte di un regime e di una politica fiscale totalmente sbilanciata nell'incentivare l'evasione e nel rapportarsi coi contribuenti come fossero sudditi (se tu paghi una multa in ritardo di un giorno, l'importo raddoppia; se l'amministrazione fa altrettanto con un rimborso, e' un miracolo se lo riesci ad ottenere, magari dopo una trattativa in cui loro giocano al ribasso e, comunque, non pagano un centesimo in piu' per il ritardo e ignorano quanto tu hai dovuto spendere per avere cio' che ti spettava di diritto).
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