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FAR CALARE I COSTI DEI CONTI CORRENTI BANCARI COSI' COME QUELLI DEI PREZZI ALIMENTARI? COME MINIMO IL MINISTRO SI SENTIRA' DIRE "MOLLA L'OSSO". NON SERVE A NULLA AGIRE SUGLI EFFETTI, OCCORRE METTER MANO PESANTE SULLE CAUSE
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Comunicato 
20 settembre 2004 0:00
 

Firenze, 20 Settembre 2004. Il ministro dell'economia, Domenico Siniscalco, probabilmente appagato da quelli che lui giudica ottimi risultati dell'accordo per il blocco dei prezzi su alcuni prodotti della grande distribuzione alimentare messi in atto dal suo collega delle Attivita' Produttive, ci prova coi servizi bancari.
Chissa', al di la' del dire, cosa si inventera'. L'invenzione del blocco dei prezzi alimentari e' proprio il contrario di quella che dovrebbe essere una politica di un libero mercato, Ed e' stato fatto in un ambito in cui, tutto sommato, al di la' degli alti livelli, il gioco della concorrenza si puo' dire che c'era. Ma nell'ambito dei servizi bancari, la vediamo propria dura. La fotografia della situazione non e' delle migliori. Per restare agli ultimi dati, della stessa Abi, solo un limitato numero di banche -31 su 180- ha finora interamente attuato gli otto progetti di trasparenza messi a punto dalla stessa Abi nell'ambito dell'iniziativa "Patti Chiari". E ci sono 19 banche che al momento risultano totalmente inadempienti. Se poi prendiamo in considerazione la ormai mitica riforma del risparmio, con la creazione della super-Consob, che sembrava cosa fatta a ridosso degli storici scandali (Parmalat in testa), fatto fuori il ministro Giulio Tremonti, riportato nell'olimpo il governatore di Bankitalia Antonio Fazio, ora la riforma e' tranquillamente entrata nei meandri del piu' oscuro e intricato parlamentarismo, e ci si consenta di dubitare che presto ne vedremo la luce (anche se -lo ribadiamo- onde evitare truffe e pastette per noi basterebbe APPLICARE le norme vigenti, piu' che disattenderle di continuo com'e' oggi).
In questo contesto il ministro Siniscalco vuole mettere le mani per la difesa dei clienti vessati dai costi esorbitanti dei servizi bancari. Come minimo si sentira' dire "molla l'osso". E siccome la promessa l'ha fatta, siamo proprio curiosi di sapere cosa imporra' per finta al sistema bancario.
Anche in questo ambito si sta per reiterare l'errore del blocco dei prezzi. Non serve a nulla agire sugli effetti, ma occorre mettere mano, e in modo pesante, alle cause. Si' da mettere tutti in grado di competere e non di offrire i loro servizi a prezzi standard limati verso l'alto. Per lo specifico: perche' impedire l'accesso ai gruppi creditizi non italiani, come, per esempio, Ing Direct con Conto Arancio, ma che non sia solo di deposito, ma anche di movimentazione? Perche' l'Abi non prevede sanzioni -pesanti- per chi, aderendo ad iniziative come "patti Chiari" non le rispetta?
A nostro avviso, se non ci si muove con queste logiche, non solo non si va da alcuna parte, ma, continuando a prendere in giro consumatori e risparmiatori sempre piu' consapevoli di questa presa in giro, si creano danni irreparabili verso la fiducia delle istituzioni. E se non e' non sulla fiducia di queste istituzioni che si dovrebbe basare una libera economia di mercato, a cosa si dovrebbe fare riferimento?
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
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