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FARMACI CON OBBLIGO DI SCONTO O NEI SUPERMERCATI? LE FINTE ALTERNATIVE CONTRO I CONSUMATORI. VA ROTTO IL MONOPOLIO DELLE FARMACIE NELLA DISTRIBUZIONE
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Comunicato 
8 dicembre 2005 0:00
 

Firenze, 8 Dicembre 2005. Martedi' prossimo, 13 dicembre, Il Governo dovra' decidere, nel suo super emendamento alla Finanziaria, cosa fare dei farmaci. Secondo il ministro della Salute, Francesco Storace, l'alternativa e' tra sconti sui prodotti venduti in farmacia (cosi' come richiesto dal decreto di maggio scorso) o vendite nei supermercati; e per decidere, il ministro sta aspettando i vertici di Federfarma, minacciando l'obbligo di praticare sconti.
Ci sono due grandi assenti in questa impostazione: il consumatore e il mercato. Il primo considerato solo come soggetto passivo che acquista senza scelta, senza che determini il mercato; il secondo come determinato solo da scelte del legislatore e dei produttori/distributori: la differenza tra "obbligo di sconto" e "prezzi imposti" e' inesistente, perche' e' la medesima versione di un mercato non libero e senza concorrenza.
Non ha senso quindi la "minaccia" del ministro Storace, perche' non si tratta di provvedimenti contrapposti con comunque un vantaggio per i consumatori, ma solo una scelta tra mercato (supermercati) e non-mercato (obbligo di sconto).
A nostro avviso lo Stato dovrebbe limitarsi a prendere atto del mercato e favorire l'esistenza dello stesso, sanzionando e rompendo i monopoli. Oggi c'e' solo un monopolio che va scardinato: la distribuzione delle farmacie. Il resto e' solo fumo negli occhi, palliativi che, invece di risolvere i problemi (prezzi troppo alti) li aggravano: c'e' qualcuno che ha mai verificato un mercato florido e attivo in presenza di prezzi imposti?
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
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