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Finanziamento pubblico ai partiti e alle confessioni religiose. Due pesi e due misure?
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Comunicato di Vincenzo Donvito
14 dicembre 2013 11:39
 
  “Non e' una truffa”, ha detto il presidente del consiglio dei ministri, Enrico Letta, riferendosi al 2 per mille che, nella nuova legge che avrebbe abolito il finanziamento pubblico ai partiti, e' quanto il contribuente puo' decidere di girare ad un partito politico sottraendolo alle tasse che versa allo Stato. Non e' un truffa -dice Letta- perche' e' su base volontaria e se il contribuente non indica nulla, lo Stato non girera' nulla a nessun partito.
Ci viene spontanea una domanda: allora l'8 per mille alle confessioni religiose e' una truffa? Visto che, nella fattispecie, lo Stato leva l'8 per mille da tutte le dichiarazioni dei redditi, anche di coloro che non hanno indicato la confessione religiosa a cui stornarlo, e lo ripartisce percentualmente cosi' come indicato dai contribuenti che hanno espresso la propria scelta.
Piu' di qualcosa non ci e' mai tornato nell'8 per mille alle confessioni religiose, per cui, sentire che il premier Letta qualifica il metodo del 2 per mille ai partiti come una non-truffa, ci fa venire in mente che altri metodi di sottrazione millesimale dalle denunce dei redditi potrebbero essere truffaldini. E il parallelo con la piu' famosa sottrazione dell'8 per mille, e' conseguenziale: esistono due pesi e due misure?

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