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Fine mercato energia a maggior tutela. Le perplessità del ministro? Irreali!! Superare il “mercato per bande” oggi in vigore
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Comunicato di Vincenzo Donvito
26 novembre 2019 14:59
 
  Sul tema del superamento del regime tariffario di maggior tutela "non si tratta semplicemente di spostare avanti quella data, altrimenti ci ritroveremo con le stesse condizioni. Bisogna fare quei passi che consentiranno una maggiore consapevolezza dei clienti e una maggiore offerta, con un percorso che ci porterà con scadenze frazionate a uscire dal mercato della maggior tutela". Così il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, in audizione in Commissione Industria al Senato per presentare le linee programmatiche del dicastero. "La questione legata al superamento del regime tariffario di maggior tutela prevede attualmente la cessazione dal primo luglio 2020 - ricorda - credo che questo processo debba essere accompagnato da un lato con una maggior consapevolezza dei clienti e dall'altro con un aumento dei venditori, cosa che oggi non consente un'uscita da quel mercato immediata e completa dal 2020, è un processo che faremo nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, per accompagnare questi elementi a una proroga dell'uscita che non sarà tout court" (1).

Potrebbe sembrare, quello del nostro ministro, un porsi il problema con cognizione di causa ed effetto, dopo aver valutato l’attuale situazione del mercato libero da quando convive con quello a maggior tutela. Potrebbe sembrare…. In un mondo ideale a cui sembra che faccia riferimento il ministro del MISE. Ma c’è un problema: questo mondo ideale è diverso dalla realtà.

Che è questa: oggi il mercato a maggior tutela è l’unica garanzia di certezze che l’utente medio del servizio abbia. Non tanto perché, da come risulta anche da indagini della specifica Autorità Arera, le tariffe del mercato tutelato sono mediamente più basse di quelle del mercato libero, ma soprattutto perché il mercato libero oggi è una sorta di “spazio per bande”. Dove queste ultime sono i gestori che fanno a gara per cercare di non far comprendere agli utenti cosa e come stanno vendendo il loro prodotto:
- costringendoli, anche contro le norme e la volontà degli utenti a prendere il servizio del mercato libero che non quello tutelato,
- contraendo offerte (con pratiche commerciali aggressive, ingannevoli e tutt’altro che trasparenti) che spesso non combaciano con quanto vantato al momento della vendita,
- bollette che nonostante gli sforzi dell’Arera continuano ad essere incomprensibili ai più,
- diffusa volontà a non essere disponibili nell’ammettere i propri errori e/o abusi giocando sul fatto che, trattandosi spesso di importi non particolarmente onerosi per l’utente, vuoi per ignoranza vuoi per calcolo economico, lo stesso utente asseconda l’illecito piuttosto che incatenarsi in pratiche di risoluzione,
- pratiche di risoluzione delle contese ancora farraginose e lente,
- mannaia sulla testa degli utenti che, contestando un importo, sono sostanzialmente costretti a pagarlo lo stesso prima di vedersi (nel caso) riconosciuta la ragione, pena il taglio di un servizio di cui quasi sempre non si può fare a meno (il contrario, per esempio, di quanto avviene nelle tlc, dove il pagamento degli importi contestati sono sospesi fino alla soluzione finale della contesa).

Il nostro ministro, in questo contesto, parla della necessità di “una maggior consapevolezza dei clienti”, spostando di fatto i problemi che noi abbiamo sommariamente elencati solo sulla comprensione/consapevolezza degli utenti. Carenza di consapevolezza che c’è anche ma che – esperienza sul campo che abbiamo ricordato – non ci risulta essere il discrimine rispetto al quale porsi il problema dell’eventuale rinvio della fine del mercato a maggior tutela.
Ci aspettiamo, di conseguenza, una presa d’atto del ministro (e, per loro conto, anche dell’Autorità Arera) di questo vero e proprio ostacolo che, ad oggi, ci sembra essere il maggiore per quanto riguarda la chiusura definitiva del mercato tutelato, e l’apertura ad un mercato libero che, stando così le cose, non potrebbe essere che ad esclusivo vantaggio delle “bande”.

1 – agenzia stampa Adnkronos di oggi 26/11/2019
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