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GIORNATA ANTIALCOOL: COME CREARE IL DESIDERIO CREDENDO DI FARE IL CONTRARIO?
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Comunicato 
21 aprile 2005 0:00
 

Firenze, 21 aprile 2005. Oggi e' la Giornata Nazionale di Educazione sul Consumo di Alcool, rivolta in modo particolare ai giovani, soggetti ritenuti piu' a rischio. Il pericolo che la criminalizzazione di alcuni comportamenti possa generare un effetto contrario, a nostro avviso e' dietro l'angolo.
Siccome il clima e' grossomodo quello di una crociata, e i divieti piu' volte decantati e ricordati dal nostro ministro Girolamo Sirchia ne sono lo specchio, ci domandiamo se qualcuno non sia mai stato ragazzo, o se l'esempio di quanto accade con le droghe illegali (soprattutto hashish e marijuana, che la maggiorparte dei ragazzi consumano nonostante i divieti e la possibilita' di avere poi a che fare con la giustizia) non sia piu' che sufficiente a capire com'e' l'andazzo.
Il desiderio di trasgressione e la ricerca della stessa, a partire dal proprio corpo, non e' una invenzione di folli che intendono depravare la gioventu', ma fa parte del Dna di ogni singola persona: soprattutto in eta' giovanile, quando si e' molto piu' disponibili alla curiosita' e a fare esperienze di cui si e' solo letto, visto o sentito dire.
Una informazione/propaganda basata solo sul "fa male", a nostro avviso da' per l'appunto gli effetti contrari rispetto alle aspettative.
I giovani, soprattutto quelli tra 15 e 19 anni (gli anni delle scuole superiori.) sono molto piu' recettivi e intelligenti di quanto crede chi si rivolge loro con un concetto e una pratica di vita "da caserma", dove c'e' sempre chi ti dice cosa e' giusto e cosa e' sbagliato, cosa devi fare e cosa non devi fare: ma se questo ha una logica in una caserma, dove il fine e' la difesa dello Stato, non c'entra proprio nulla nell'informazione/educazione dei giovani. In questo ambito il fine, almeno per noi, non e' la difesa e l'affermazione dello Stato, ma la vita di ogni singolo. e cosa c'e' di meglio di decisioni e iniziative che nascono dalla libera interiorizzazione di comportamenti e stili di vita dopo averli scelti e "sperimentati"?
A nostro avviso il problema e' tutto qui: se si vuole che i giovani decidano di non bere in modo eccessivo, li si puo' solo responsabilizzare rispetto alle loro potenziali scelte. E' evidente che ci puo' essere chi, invece, crede che sia meglio una societa' a mo' di caserma, ma crediamo che questo, pur non essendo nelle intenzioni del nostro ministero della Salute, sia nei fatti cio' che viene proposto sostituendo l'informazione e la libera e consapevole scelta con il divieto, la sanzione, etc..
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
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