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Governo. Coronavirus: 'grazie' alla Cina. Di Maio tace
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Comunicato di Primo Mastrantoni
28 agosto 2020 12:11
 
  I numeri sono lì a dimostrarlo: 35 mila morti e una economia devastata: danni ai consumatori, agli utenti, ai risparmiatori, ai lavoratori e alle imprese.
I dati li possiamo trasferire ad altre nazioni.

E' il Coronavirus che la Cina ha esportato in Italia. Non per una casualità, ma per responsabilità delle autorità cinesi che hanno sottaciuto i dati dell'epidemia che, così, ha potuto espandersi a macchia d'olio.

Eppure, grazie a una campagna pubblicitaria, messa in atto dal ministro Luigi di Maio, il 52% degli italiani ha creduto che il Paese più amico, nella situazione emergenziale, sia stato la Cina.
Più che di aiuti potremmo definirli contratti di vendita ma, tant'è, il popolo ha creduto a Di Maio. Potenza dei pifferai e dei media conniventi!

Nei giorni scorsi il ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio, ha incontrato l'omologo cinese, Wang. Nessun accenno alle responsabilità della Cina per la tragedia umanitaria e il disastro economico provocati.

Tutto è defluito nell'oblio pur di esportare qualche chilo di arance in Cina. "Di Maio confonde le dinamiche commerciali con le relazioni politiche e diplomatiche" afferma Emma Bonino (PiùEuropa).
E' il risultato dell'uno che vale uno.
 
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