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Governo. Di Maio: che disastro!
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Comunicato di Primo Mastrantoni
12 novembre 2019 12:43
 
 "Lo scudo penale dice che se inquini, se causi la morte di qualcuno o se c'è un incidente sul lavoro, non ne rispondi".
E' una recente dichiarazione del ministro Luigi Di Maio, in merito alle acciaierie di Taranto e alle responsabilità penali dei commissari governativi Ilva e di Arcelor-Mittal.

Se non fosse una dichiarazione priva di senso, potremmo ricordare il titolo di un film: Licenza di uccidere. Priva di senso, diciamo, perché l'attività dei commissari e di Arcelor-Mittal riguarda il piano ambientale e la messa in sicurezza degli impianti stessi, nulla a che vedere con la morte di qualcuno o di un incidente sul lavoro.

Ricordiamo agli smemorati di turno che, quando Di Maio era vicepremier, riammise lo scudo penale.

Ma il disastro della politica del Di Maio non si ferma qui: è andato in Cina a perorare le esportazioni italiane, ed è tornato con un sostanziale nulla di fatto, quando il presidente francese Emmanuel Macron, in visita nello stesso periodo, ha sottoscritto accordi commerciali per 15 miliardi di dollari, dopo  che, nel marzo scorso, aveva venduto una commessa Airbus per 30 miliardi di euro.

Esportiamo in Cina valori per 7,6 miliardi ma ne importiamo per 19 miliardi, un rapporto di due volte e mezzo a favore della Cina. La chiusura delle acciaierie di Taranto, auspicata dal M5S, porterà in Italia maggiore acciaio cinese. 

Forse Di Maio si accontenterà delle esportazioni di arance siciliane in Cina, ma qualcuno dovrebbe informarlo che la Cina è tra i maggiori produttori di arance, in particolare della varietà Tarocco, quella siciliana. Infatti, la Cina è il terzo Paese produttore al mondo di arance, che soddisfano il consumo interno.

Sempre in Cina, Di Maio si è dato dello statista, cioè di persona che ha una profonda esperienza, teorica e pratica, dell'arte di governare uno Stato.
Il bello è che in molti ci credono.
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