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Governo. Di Maio: se questo è un ministro
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Comunicato di Primo Mastrantoni
2 dicembre 2019 9:57
 
  L'ultima del ministro Di Maio è stata: non firmeremo il documento al buio. Trattasi del Meccanismo europeo di stabilità (fondo salva Stati). 
 C'è un piccolo particolare: il documento è stato approvato, nelle linee guida, dal governo a dicembre del 2018 e definito a giugno 2019, quando il Di Maio era vicepremier e bi-ministro. Che cosa dirà ai ministri europei? Che il documento è stato redatto a sua insaputa?

Sulle acciaierie Ilva, abbiamo assistito a vere e proprie capriole da funambolo. Quando era all'opposizione, voleva farne un parco, da bi-ministro conferma l'acciaieria e firma il contratto con la società Arcelor Mittal, poi abolisce lo "scudo penale", poi lo re-inserisce e poi lo ri-abolisce. Risultato: le acciaierie continueranno a produrre acciaio, ma con un intervento dei soldi dei contribuenti, mentre, in precedenza, la ristrutturazione e il piano ambientale erano a carico della Arcelor Mittal.

Sull'Alitalia aveva dato per scontato una soluzione di mercato, quando era bi-ministro; da ministro, invece, si accorge che la soluzione non c'è e approva un altro prestito ponte e, così, siamo a 1,5 miliardi di prestito estratti dalle tasche del contribuente.

A proposito delle manifestazioni a Hong Kong, contro il governo cinese, il ministro Di Maio ha dichiarato che non vuole intromettersi nelle vicende interne di altri Paesi, in questo caso la Cina, ma da bi-ministro era andato a Parigi a incontrare i gilet gialli che manifestavano contro il governo francese.

Se questo è un ministro.
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