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GUIDA TURISTICA NON AUTORIZZATA? NO, SI PUO' INSEGNARE AI PROPRI ALLIEVI ANCHE DAVANTI AI MONUMENTI. ASSOLTO LO STORICO AMERICANO
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Comunicato 
7 maggio 2004 0:00
 

Firenze, 7 Maggio 2004. Non c'e' diffamazione, non c'e' abusivismo: assolto perche' il reato non sussiste. Questa la sentenza della Corte d'Appello di Firenze che oggi ha cancellato la condanna inflitta il 27 gennaio 2002 in prima istanza dal tribunale di Siena al professore Max Grossman.
Si chiude cosi' questa brutta vicenda cominciata il 31 gennaio 2001 e che abbiamo sempre denunciato dal primo momento come incivile e assurda.
Tutto parte quando la presidente dell'associazione guide turistiche della Toscana per Siena e provincia denuncio' lo storico americano, cittadino Usa residente a Siena, studioso presso la Columbia University di New York, che, degli studi e della storia della citta' toscana ne ha fatto pratica di vita. Il professor era accusato di diffamazione della categoria delle guide turistiche attraverso il sito Internet dove, in lingua inglese, presentava la sua attivita' di studi per far conoscere la storia di Siena nel mondo. Il giudice che lo aveva condannato in prima istanza non aveva tenuto conto del fatto che cio' che si riteneva diffamazione era solo frutto di una sbagliata traduzione dall'inglese della denunciate (alla faccia della guida turistica), ed aveva perseguito cio' che tutti dicono e sanno, cioe' una considerazione del professore sul fatto che le spiegazioni delle guide sono affrettate e non approfondite. La condanna riguardava anche l'abusivismo nell'ambito dell'attivita' di guida turistica. Il professore era stato considerato colpevole di essersi soffermato con alcuni suoi studenti e colleghi di fronte ai monumenti della citta' di Siena, e di aver loro fornito delle spiegazioni storico-artistiche come supporto agli studi. Il giudice di Siena non aveva considerato che la legge regionale della Toscana sul turismo, all'articolo 100, recita "alle attivita' didattiche svolte da esperti, anche con lezioni sui luoghi oggetti di studio, rivolte alle scuole ed istituti di ogni ordine e grado o svolte nell'ambito di corsi di formazione e iniziative a carattere seminariale" non si applicano le norme sulle guide turistiche. Cosi' come non aveva tenuto conto che la Costituzione italiana, all'art.33, stabilisce che "l'arte e la scienza sono libere e libero ne e' l'insegnamento".
Il nostro storico aveva quindi abbandonato l'Italia per gli Usa, ma proprio oggi (la questione, ovviamente, e' di principio) e' ritornato per presenziare all'udienza d'Appello dove, grazie anche all'avv. Eriberto Rosso, gli e' stata riconosciuta ragione in pieno.
In attesa di conoscere le motivazioni della sentenza, registriamo questa doppia vittoria. La prima contro chi voleva impedirci di essere liberi: di parlare, di studiare, di conoscere, di confrontarci sulla nostra storia e sulla nostra arte. La seconda contro la corporazione delle guide turistiche, che in nome del proprio tornaconto aveva cercato di calpestare i diritti fondamentali del nostro ordinamento.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
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