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IMMIGRAZIONE. REGOLARIZZATI GLI STRANIERI DELATORI? LA PROPOSTA DELL'ADUC PER RISPETTARE LO STATO DI DIRITTO ED AVERE MAGGIORI RISULTATI
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Comunicato 
11 ottobre 2006 0:00
 

Firenze, 11 Ottobre 2006. Il ministro della Solidarieta' Sociale, Paolo Ferrero, intende emanare un decreto legge che premiera' con un permesso di soggiorno gli stranieri irregolari che lavorano in nero e denunciano il proprio datore di lavoro.
La proposta, seppur lodevole negli intenti, ci lascia perplessi nelle modalita'.
La nostra proposta, invece, e' che gli imprenditori si autodenuncino e, non incorrendo in sanzioni penali e fiscali, divengano regolari. Ma se cio' non avviene, solo allora potrebbe scattare quanto preannunciato dal ministro.

Vediamo i particolari.
In principio -e finora- erano le sanatorie, che consentivano ai datori di lavoro, senza incorrere in alcun tipo di sanzione, di portare alla luce i rapporti di lavoro con stranieri clandestini.
L'esperienza ci insegna che sono frequenti i casi in cui a farne le spese sono gli stranieri. Spesso i datori che non hanno interesse a sanare le loro posizioni (preferendo la manodopera al nero) non presentano domanda di regolarizzazione, oppure mentono al lavoratore affermando di averla presentata, o -ancora- chiedono al lavoratore somme esorbitanti per fare la richiesta.
Sempre l'esperienza, pero', ci ha insegnato anche il contrario. Non abbiamo statistiche, semmai esistano, ma dal nostro servizio di consulenza e informazione per gli immigrati (in Internet, per telefono e di persona), percepiamo una realta' piu' complessa. Esistono indubbiamente immigrati sotto ricatto, che sperano in una domanda di nulla osta da parte del datore di lavoro, domanda che non verra' mai presentata, e quindi, sotto minaccia di espulsione, sono costretti a orari di lavoro inumani con salari ridicoli. Ma non sono la totalita'. Ci sono anche datori di lavoro che vorrebbero mettere in regola i propri dipendenti, nonche' famiglie che vorrebbero il permesso di soggiorno per la propria badante e non possono farlo, perche' la legge glielo impedisce. Lo dimostrano le 350.000 domande di nullaosta presentate in esubero rispetto alle quote!
E' bene ricordare che l'assunzione di lavoratori a nero e' reato penale, e tanti datori di lavoro si accollano questo rischio pur di aiutare il proprio dipendente: ogni anno fanno la coda agli sportelli per presentare una domanda che non verra' accettata perche' presentata con 15 secondi di ritardo rispetto al numero di posti disponibili.
Il decreto del ministro Ferrero, cosi' come preannunciato, costringe gli stranieri che hanno instaurato un ottimo rapporto con il datore di lavoro a denunciare lo stesso per ottenere il permesso oppure non denunciare e rimanere nella clandestinita'.
Ecco quindi la nostra alternativa:
consentire ai datori di lavoro "in buona fede" di presentare istanza di regolarizzazione entro una data certa, senza che per questo incorrano nelle sanzioni penali e fiscali del caso. Allo scadere del primo termine, farne decorrere un altro entro il quale gli stranieri irregolari i cui datori di lavoro si rifiutano di provvedere all'emersione, possono denunciare gli stessi ed ottenere cosi' il permesso di soggiorno auspicato da Ferrero, con tutte le sanzioni che ne conseguiranno.

Emmanuela Bertucci e Claudia Moretti, legali Aduc
Responsabili del servizio "Immigrazione" dell'associazione: www.aduc.it/dyn/immigrazione
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