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INFORMATORI FARMACEUTICI. QUANDO L'ITALIA SCIVOLA IN AFRICA
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Comunicato 
15 aprile 2005 0:00
 

Roma, 15 Aprile 2005. In sede deliberante, cioe' senza il passaggio e la discussione in aula, la Commissione Igiene e Sanita' del Senato, sta decidendo la istituzione dell'Albo degli informatori scientifici del farmaco. Si stanno, insomma, tagliando le corde che tengono l'Italia unita all'Europa per farla scivolare verso l'Africa. A che serve un Albo degli informatori farmaceutici? Esattamente a nulla, anzi, e' controproducente. Estremismi liberalistici della nostra Associazione? No, perche' in merito e' intervenuta sia la Commissione europea sia l'Autorita' garante della concorrenza e del mercato (Antitrust). La Commissione europea nella "Relazione sulla concorrenza nei servizi professionali" ha sostenuto che la costituzione di nuovi ordini professionali e dei relativi albi comporta una significativa restrizione della concorrenza, rappresentando, in molti casi, solo un'ingiustificata limitazione all'entrata di nuovi operatori. L'Antitrust "rileva che la regolamentazione dei servizi professionali e' appropriata solo se soddisfa esigenze di carattere generale e nei casi in cui si ritiene sia possibile sanare distorsioni presenti nel mercato" e "che in tutti gli altri Stati membri dell'Unione europea, non sembra essere presente un albo di questo genere di professione," inoltre "ha ritenuto che la disciplina in esame comporta un'ingiustificata restrizione della concorrenza e del corretto funzionamento del mercato dei servizi offerti dagli informatori scientifici".
Non possiamo che concordare. Sollecitiamo la Commissione senatoriale a bocciare il disegno di legge in questione. Comprendiamo le esigenze elettorali dei partiti in vista della prossima scadenza elettorale, ribadiamo, pero', che le necessita' dei cittadini devono essere prevalenti rispetto ai calcoli di bottega. Se, comunque, qualcuno sogna Tripoli, potrebbe restare deluso dal responso elettorale: serve qualita' istituzionale e buona amministrazione, non un appello corporativo.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc
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