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L'irriverente. Le imposte odiate, le blandizie per incassarle… con risultati….
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Comunicato di Vincenzo Donvito
16 aprile 2015 14:05
 
 Le tasse e le imposte non piacciono quasi a nessuno, soprattutto perche', a fronte di uno Stato ed un'amministrazione arroganti e talvolta ladruncoli (per essere gentili), le ragioni civiche del contribuente vengono meno, e, a fronte di servizi da brivido, vengono spesso meno anche le ragioni pratiche.
Regina di queste imposte e' il cosiddetto canone Rai, che si paga per il possesso di un apparecchio tv al fine di finanziare il servizio pubblico di informazione… anche se questo opera in abuso di posizione dominate e in aperta concorrenza con tutte le altre tv che, a parte alcune briciole, non sono pagate dallo Stato.
Accanto alla regina ci sono le reginette. Un posto di tutto rispetto e' sicuramente quello della cosiddetta assicurazione casalinghe (legge 493/1999): circa 13 euro di gabella da pagare per un servizio inesistente. Lo Stato e' riuscito a trovare un metodo per far pagare le tasse anche a chi non ha una remunerazione: questa assicurazione e' dovuta per il fatto stesso di non avere un'attivita' lavorativa remunerata e svolgere un “lavoro” domestico.
Trattandosi di imposte odiate per la loro irrazionalita' e violazione dei piu' elementari sensi comuni, lo Stato, per cercare di non fare un flop totale nella riscossione, investe non pochi soldi per blandire i contribuenti e cercare di convincerli. Molto nota la campagna martellante della Rai (esattore d'imposta per conto dello Stato) in prossimita' della scadenza (e non solo) per il pagamento dell'imposta/canone/abbonamento, con annessi “ricchi premi e cotillon” per chi fa il proprio dovere di contribuente. Meno nota la campagna dell'Inail per la “imposta” sul non-lavoro. E' di questi giorni l'invio di un milione e mezzo di lettere ad un numero selezionato di famiglie italiane in cui ci sarebbero i soggetti che devono pagare questa gabella, 7 milioni ma che -dati 2012- a pagare sarebbero solo poco piu' di 1 milione e mezzo (in calo di 1 milione rispetto al 2005).
Evasori a go-go, quindi. Se per l'imposta Rai siamo in una forbice di evasori valutata tra il 25 e il 47%, per l'assicurazione casalinghe si arriva al 75% . E cosa fa lo Stato di fronte a questa totale sconfitta? Per la Rai, al momento, siamo a tanti bla bla, mentre per l'assicurazione stanno studiano metodi come, per esempio, l'estensione dell'obbligo della gabella fino ai 70enni (rispetto agli attuali 65enni), l'aumento dell'importo. Cioe' non metodi di recupero dell'evaso, ma estensione del bacino si' da aumentare il gettito (assicurazione) e parlarsi addosso per la Rai.
Noi non smettiamo mai di stupirci. Ma perche' le cose che non funzionano o sono assurde non si cancellano? Soprattutto in questi due casi che, a differenza di tanti altri nel nostro sistema economico, non ci sarebbero a difenderle stuoli di corporazioni e parassiti che campano sulle posizioni di rendita?
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