Due notizie. Il papa Francesco che ricorda come parte del mondo, quello che “sta bene”, e' responsabile di quanto e come sta male l'altra parte del mondo, umani e natura. Un 21enne che a Charleston, South Carolina (Usa), ammazza 9 persone durante un rito religioso in una chiesa frequenta da afroamericani: l'arma del delitto era un regalo del babbo per il suo compleanno.
Lo stridore di queste due notizie scavalca Paesi e continenti. Due mondi completamente diversi? Uno -secondo papa Bergoglio- responsabile di mali che -inesorabilmente e col tempo che gia' ha preannunciato- ricadranno anche su loro stessi. L'altro, quello della presunta propria supremazia sull'altro che, invece di esprimersi con lo sforzo di comprendere e gestire la differenza, trova la soluzione finale, la propria affermazione, nella sua cancellazione, col regalo del babbo che aveva onorato la maggiore eta' del figlio per dargli consapevolezza di far parte di una comunita' in cui l'altro e' nemico (1).
No, non sono due mondi diversi. E' lo stesso. Perche' gli americani, con la loro cultura e la loro economia, sono ovunque nel mondo, anche in quello da cui provengono quelle persone che scappano per i mali che ci ha ricordato papa Francesco, e scappano qui da noi, provocando reazioni di cui tutti siamo informati.
Il 21enne di Charleston, inoltre, potrebbe anche essere in Africa, in Medio Oriente, in Afghanistan o in Indonesia a fare strage di “infedeli” in nome del suo dio.
Non c'e' soluzione immediata, e come sempre la vendetta sarebbe peggio del male che e' stato fatto. A lungo termine c'e' solo l'educazione e la scuola. Quella che c'e' (Usa e “nostro mondo”) e quella che non c'e' (dove ci sono i disastri evocati da Bergoglio). Certo, la volonta' in questo senso si vede poco...

(1) che sia la pistola e' irrilevante, sarebbe forse accaduto lo stesso se il 21enne avesse avuto a disposizione l'auto regalategli per il suo ingresso tra i grandi, e avesse falciato le persone fuori invece che dentro la chiesa.