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Italiani a scuola
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Comunicato di Primo Mastrantoni
6 febbraio 2017 11:58
 
Non poteva che essere cosi'. "Nelle tesi di laurea, errori da terza elementare", segnalano 600 docenti universitari. La denuncia evidenzia le carenze degli studenti universitari che, comunque, prima di accedere all'universita', hanno alle spalle 13 anni di scuola (5 di elementari, 3 di medie e 5 di superiori). Un disastro.
Secondo il linguista Tullio De Mauro, scomparso recentemente, il 70 per cento degli italiani sono analfabeti funzionali, cioe' hanno gravi difficoltà nella comprensione di un testo. "Il 70 per cento degli italiani non capisce quello che legge" sintetizzava il professor De Mauro. Non va meglio per le nuove generazioni, poiche', secondo un'indagine internazionale, promossa dall'OCSE-OECD, gli studenti italiani sono penultimi in Europa per la capacita' di comprensione di un testo, penultimi nelle cognizioni scientifiche e terz'ultimi in quelle matematiche. 
Facile, quindi, che frasi a effetto trovino un terreno fertile nell'analfabetismo funzionale, che predilige gli slogan ai ragionamenti, sicche' molti sono i creduloni che prendono per oro colato cio' che gli e' propalato in forma semplice attraverso i social media o la tv. 
Si crede al pesce fragola (mai esistito), alla gente che muore di fame (mai vista), all'euro che ci ha rovinato (si dimentica a quali percentuali a due cifre erano i mutui e l'inflazione), ai termovalorizzatori che uccidono (ma vanno bene se sono collocati in altre citta' non nella propria), ai vaccini dannosi (meglio scegliere i guaritori di turno), ai politici tutti corrotti (gia', chi li ha eletti?), alla disoccupazione che ha raggiunto la meta' della popolazione (e' al 12%), agli immigrati che ci hanno invaso e tolgono lavoro agli italiani (sono il 9% e fanno il lavoro che gli italiani non vogliono fare), ecc.
In questa situazione e' ovvio che gli italiani hanno difficolta' ad adeguarsi a un mondo globalizzato che corre. Allora e' meglio rifugiarsi nelle proprie valli, invocare la sovranita' nazionale, auspicare l'uomo forte (meglio se mandato dalla Divina Provvidenza), dimenticando le tragedie del secolo scorso. 
Ricominciare dal dettato e dal riassunto? Rivedere la formazione degli insegnanti? Riorganizzare la scuola?
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