Roma, 11 Novembre 2005. Lunedi' prossimo (14 novembre) alla Camera dei Deputati iniziera' la discussione della legge sul risparmio. Non sappiamo di quale risparmio si parlera', soprattutto di quale tutela del risparmio si intenda discutere. Ci sembra che questa legge faccia il paio con la giornata di celebrazione del risparmio del 29 ottobre scorso, promossa dalla Associazione delle casse di risparmio italiane, con la partecipazione dell'Abi e del governatore della Banca d'Italia, Antonio Fazio. A proposito di quella giornata, Francesco Giavazzi, professore di economia politica all'Universita' Bocconi, ha dichiarato "La cerimonia con cui ieri a Roma si e' celebrata la Giornata del risparmio, piu' che la Festa dei risparmiatori mi ha ricordato un allegro convegno di volpi che si ritrovano dopo aver visitato i pollai."(1). Abbiamo la stessa sensazione per il consesso parlamentare. Visto che il risparmio degli italiani passa abbondantemente attraverso le banche sarebbe opportuno rivedere alcune cose, ma non se ne fara' nulla. Il nostro e' un sistema bancario chiuso, corporativo, non concorrenziale, con tariffe alte, responsabile di quella furbizia che e' stato l'anatocismo e degli scandali BiPop-Carire, Cirio, Parmalat e Argentina, dei prodotti MayWay-4you e riverse convertible. Miliardi di euro andati in fumo e 800mila risparmiatori coinvolti. Cosi' la Camera dei Deputati si appresta a varare la legge sul risparmio che di tale ha solo il nome perche', nonostante le recenti vicende, alla Banca d'Italia rimangono le competenze per la vigilanza e la concorrenza, in evidente conflitto di interessi. Nell'Unione Europea la concorrenza fa riferimento all'Antitrust europeo oppure (Belgio, Francia, Portogallo) all'Autorita' per la concorrenza. Insomma il titolo della legge non corrisponde al contenuto e chi ci rimettera' sara', come sempre, il risparmiatore.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc
(1) Corriere della Sera 30.10.05