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Liberalizzazione commercio a Firenze. Il Sindaco non digerisce....
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Comunicato di Vincenzo Donvito
16 ottobre 2015 15:59
 
 Il Sindaco di Firenze, Dario Nardella, c'e' l'ha con la liberalizzazione del commercio. Nella fattispecie contro i minimarket che -in 260 come ci fa sapere lui stesso- hanno aperto i battenti nel centro della citta' (1). La loro colpa e' di essere un attacco al decoro della citta', e per questo il Sindaco ha anche individuato il colpevole, la legge ad hoc approvata dal governo Monti, legge che quando Nardella era deputato della Repubblica, aveva cercato di capovolgere senza successo, cosi' come ci aveva provato la Regione Toscana, con tanto di bocciatura da parte della Corte Costituzionale.
“Anarchia”, “deregulation senza testa”, “senza criterio”, “cifra impressionante”. Questi gli epiteti del Sindaco che ha illustrato le proposte che fara' al Consiglio comunale per la tutela del patrimonio culturale: l'obiettivo, tra le altre cose, e' far chiudere entro tre anni gli esercizi commerciali con dimensioni inferiori ai 40 mq e che non abbiano i bagni per i disabili.
Una strage e' preannunciata. Tutti gli esercizi commerciali che rientrano nella fattispecie sono avvisati, e altro che i 260 “asian market” con cui dice di avercela il nostro Sindaco, di piu', molto di piu'… Forse e' il caso che il nostro Sindaco faccia un po' mente locale, perche' crediamo che non si renda conto della portata di quanto ha detto e si appresta a fare.
Glissiamo sui 40 mq, contro i quali non riusciamo a capire a quale normativa possa far riferimento per vietarli (ma mai stupirsi della creativita' amministrativa...), ma sui bagni per disabili…. EVVIVA! Era ora che qualcuno prendesse il toro per le corna e affrontasse un annoso e irrisolto problema della funzionalita' delle nostre amministrazioni verso i cittadini diversamente abili. Ci aspettiamo la chiusura di buona parte dei piccoli esercizi commerciali di tutti i tipi (o forse i bagni per disabili saranno obbligatori solo per gli asian market?), i tanto amati “vinaini” inclusi (che di bagni non ne hanno neanche per gli abili). Ci aspettiamo cioe' un totale stravolgimento della geografia commerciale della citta', col Sindaco Nardella che passera' alla storia quasi come l'architetto Giuseppe Poggi che nella seconda meta' del 1800 ridisegno' completamente la citta' di Firenze.
Peccato -per il Sindaco e per noi cittadini della citta' che amministra- che una nobile causa, come quella dei bagni per i disabili, sia utilizzata in modo cosi' smaccatamente strumentale e impossibile da realizzare… ma tutto fa brodo… vero Sindaco?
Per concludere, noi non abbiamo nulla contro le merci dei minimarket e ci piace la norma del governo Monti che ha liberalizzato il commercio e ci piace il decoro della citta'. Non solo, ma crediamo che decoro e liberta' di commercio vadano molto piu' d'accordo che non decoro e protezionismo. Come? Non siamo amministratori e Sindaci, ma come consumatori e utenti abbiamo esigenze del tipo: trovare merce che costa poco, a tutte le ore e di qualunque parte del mondo, in negozi decenti che rispettino il decoro del luogo in cui aprono le saracinesche… e questo ci sembra molto diverso dal volerli chiudere con impossibili soglie di 40 mq e strumentalizzando i diritti dei disabili.

(1) agenzia Askanews del 16/10/2015: "A Firenze ne abbiamo 260 nel centro della città" Firenze, 16 ott. (askanews) - "L'impressionante concentrazione di minimarket nei centri delle città d'arte è un fenomeno esploso soprattutto dopo l'adozione delle norme Monti". Lo ha detto il sindaco di Firenze, Dario Nardella, che ha illustrato le nuove norme comunali "per la tutela del patrimonio culturale". "La concentrazione di minimarket, asian market ecc. -ha aggiunto Nardella- sono tutti fenomeni che poi ricadono sul decoro di Firenze." Quella del Governo Monti, per Nardella, "è stata una deregulation fatta senza testa" ha introdotto "l'anarchia nel campo del commercio senza alcun tipo di criterio per quanto riguarda, ad esempio, i flussi turistici e le città d'arte, per cui i sindaci si sono trovati sguarniti di fronte a questi fenomeni". "A Firenze -ha sottolineato Nardella- abbiamo 260 minimarket nel centro della città. Una cifra impressionante".  
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