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Liberalizzazione orari negozi. I sindacati fanno una battaglia contro consumatori e lavoratori, che sono il dominus della situazione
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Comunicato di Maria Grazia Lucchiari
26 gennaio 2012 13:30
 
 Accesso facile al negozio significa fare una spesa oculata, con più tempo per leggere le etichette. Slow, lento, che va tanto di moda in questo mondo frenetico, ma significa anche tutela della propria salute alimentare. Significa meno intasamenti del traffico nelle ore di punta e quindi meno inquinamento. Significa migliori relazioni sociali col “casolin” che ti taglia un pezzo di Asiago e ti consiglia che vino abbinarci. Più tempo per gli acquisti biologici. Significa che se io vado dopo cena a fare una passeggiata posso anche fermarmi a prendere un chilo di frutta. Le città sono più vive perché hanno punti luce dove passeggiare con sicurezza. Ora le città sono in preda all’oscurità degli uffici chiusi. I Sindaci cosa hanno fatto per arrestare la moria di negozi in centro assaliti da affitti spaventosi? E la Regione che ha concesso e concede una valanga di metri quadrati di licenze commerciali per la grande distribuzione – senza pari in Europa – dovrebbe vergognarsi. Ora non ha titolo per assumersi a difensori del piccolo commerciante. Assunzioni part time significa più lavoro per chi ne ha voglia e possibilità di cercare nuove nicchie di mercato. Non solo i commercianti lavorano la domenica, ma tante altre categorie garantiscono il servizio ai consumatori 7 giorni su 7. I sindacati fanno una battaglia contro consumatori e lavoratori, che sono il dominus della situazione.
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