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MA QUALE SORPRESA ARGENTINA: LA CRESCITA E' FINANZIATA "FORZOSAMENTE" DAGLI INVESTITORI
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Comunicato 
28 dicembre 2004 0:00
 

Firenze 28 dicembre 2004. Il PIL dell'Argentina sta crescendo a ritmi molto sostenuti. Questa sembrerebbe una buona notizia per i risparmiatori che hanno avuto la disgrazia di investire nei Tango-Bond, ma in realta' e' semplicemente l'effetto, piu' scontato, della loro disavventura.
E' ovvio che se un Paese interrompe per anni il pagamento del proprio debito si ritrova risorse che possono essere investite nella crescita, soprattutto se una fetta importantissima del debito e' debito estero e non interno (come nel caso, ad esempio, dell'Italia).
Non troviamo niente di strano o anomalo nella fortissima crescita del PIL Argentino.
Quello che e' anomalo, invece, e' che la proposta di ristrutturazione del debito non tenga in maggiore considerazione questa crescita che e' prevalentemente merito della pazienza dei risparmiatori e, soprattutto, delle protezioni, anche legali, di cui ha finora goduto il Governo Argentino.
La proposta fatta attualmente dal Governo Argentino per il rimborso dei bond, e' eccessivamente penalizzante, sebbene non si puo' sperare in un recupero molto piu' forte di quello attuale.
Sarebbe stato invece necessario prevedere una proposta che legasse con maggiore forza gli interessi da pagare sui nuovi bond ai tassi di crescita del PIL.
L'anno prossimo, quando si trattera' di accettare o meno la proposta, sara' necessario valutare con attenzione anche le alternative legali che sono sul tappeto.
Le Class Action avviate negli Usa ormai stanno coprendo quasi tutte le tipologie di titoli emessi. Queste possono essere alternative da valutare con attenzione.

Alessandro Pedone, responsabile Aduc per la tutela del risparmio
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