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McDonald’s, Arnold Coffee. Firenze, Unesco e la magia della Finanza
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Comunicato di Vincenzo Donvito
14 gennaio 2017 11:08
 
 Sembra che la catena di caffetteria “Arnold Coffe” abbia avuto il via libera per aprire un proprio locale in piazza Duomo a Firenze. Quella stessa piazza in cui e’ stato negato il via libera alla catena di ristoranti McDonald’s: non rispettavano le disposizioni comunali che impongono una presenza di toscanita’ alimentare al 50% (e il Comune non e’ stato disponibile ad una deroga nonostante l’armoniosita’ del tutto col decoro della zona), spacciando il tutto come rispetto delle delibere Unesco, anche se le disposizioni Onu non c’entrano nulla.
La motivazione per Arnold Coffee sembra essere che la catena di caffe’ americano non sia soggetta alla delibera comunale sulla toscanita’ perche’ si tratta di un subentro, mentre il Mc avrebbe dovuto prendere il posto di un negozio di abbigliamento.
Impeccabile? No! Troppo facile. Viste le condizioni di piazza del Duomo, con abbondanza di cibi di plastica a prezzi stratosferici e scritte/insegne pubblicitarie degne di una stazione di servizio autostradale piu’ che della piazza che onora Brunelleschi, Giotto, etc. Insegne che nel caso di Mc non ci sarebbero state.
Facciano notare una singolarita’: il caffe’ non e’ proprio un prodotto tipico toscano, mentre lo sarebbe stato la polpetta, visto che Mac avrebbe preso le sue carni dalla Toscana. Teniamolo a mente.
Nello specifico, pur non avendo niente da osservare sulla presenza di Arnold Coffe in piazza Duomo, facciamo queste osservazioni:
- la catena di caffetteria nasce dall’idea imprenditoriale di Alfio Bardolla, italiano, “mago della finanza” che fa corsi in cui assicura che, con pochi giorni di lezione, e’ facile fare soldi col trading su opzioni in titoli azionari americani (noi abbiamo qualche dubbio…);
- McDonald’s, certamente piu’ conosciuto di Bardolla, e’ una classica multinazionale che di recente ha anche trasferito -Brexit in stabilizzazione- la propria sede europea dal Lussemburgo alla Gran Bretagna… quindi, piu’ multinazionale di cosi’ non si puo’...
Torna tutto? A noi no. Abbiamo un confronto tra “maghi della finanza” buoni perche’ italiani, e cattivi venditori di “polpette imperialiste”. Confronto che porta a decidere l’amministrazione fiorentina in un modo che si sembra quanto meno ideologico piu’ che consono e utile ai consumatori e all’imprenditoria. Non scopriamo niente di nuovo -per carita’- quando evidenziamo che per fare il proprio lavoro, il contesto ideologico non e’ un elemento secondario: l’importante e’ genuflettersi ad un dio, extra-terreno o terreno che sia; accade nei Paesi degli Stati confessionali che esportano il loro credo, e accade in quelli che ufficialmente non sono confessionali, come dicono che sia il nostro.
Noi avremmo gradito farci un famoso panino con la polpetta in piazza Duomo e poi magari un “coffee and cookie” li’ accanto. Ma ci dobbiamo accontentare?
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