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MERCATO LEGALE DEGLI ORGANI UMANI. AUSPICABILE PER PORRE UN FRENO, MA OCCORRE INVESTIRE MASSICCIAMENTE NELLE STAMINALI SOPRATTUTTO EMBRIONALI
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Comunicato 
16 maggio 2006 0:00
 

Firenze, 16 maggio 2006. Quanto auspicato da autorevoli quotidiani quali il Wall Street Journal e il New York Times, sulla legalizzazione del mercato degli organi umani, ce lo auguriamo. Quantomeno si porrebbe un freno al malaffare che si e' impossessato di un mercato che, mancando di regole, si presta alle piu' turpi gestioni e manipolazioni. Certamente fanno effetto le notizie che riferiscono di organi di condannati a morte in Cina, e della presunta velocizzazione delle esecuzioni per avere la disponibilita' di questi organi, ma ci fanno effetto quanto la diffusa inerzia nel tollerare queste condanne a morte e la non comprensione della disperazione di chi, attraverso mille peripezie economiche, si rivolge a questo mercato.
La legalizzazione non sarebbe la panacea, ma con regole sanitarie ed economiche precise, sarebbe quantomeno una riduzione del danno che oggi viene provocato e il segno di un maggiore interesse delle istituzioni ad una problematica scientifica, sociale ed economica che oggi e' quasi esclusivamente sottomessa ai condizionamenti ideologico/religiosi.
L'alternativa al trapianto da foraggiare c'e' -la rigenerazione tissutale-, ma e' ancora agli albori e necessita di forti investimenti e superamento di steccati che, per esempio in Italia, sono stati eretti dall'indifferenza con cui gli elettori hanno disertato il referendum sulla procreazione assistita e sulla ricerca con le staminali embrionali dell'anno scorso.
In diversi parti del mondo -Usa in testa- assistiamo ad una frenetica attivita' di investimenti pubblici e privati perche' questa ricerca abbia il massimo dello sviluppo. In Italia tutto langue, bloccato dalle leggi e dai muri culturali. Ma il problema esiste, perche' altrimenti non ci sarebbe il mercato clandestino degli organi, e non affrontarlo sarebbe solo bendarsi gli occhi.
Sapra' il nostro Parlamento intervenire con serenita' e realismo? Legalizzando la vendita di organi e superando le normative che impediscono gli investimenti della ricerca sulle cellule staminali embrionali, che di per se' sono le migliori per la rigenerazione tissutale?
Noi ovviamente lo auspichiamo, sperando di avere istituzioni al passo dei tempi e dei sistemi per migliorare la nostra vita e la nostra economia -non vanno, infatti, sottovalutati i risvolti economici di scelte del genere che attrarrebbero cervelli e capitali da ogni parte del mondo.

Vincenzo Donvito, presidente Aduc
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