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MYWAY-4YOU E SENTENZA DI FIRENZE. LA BANCA MPS SI RASSICURA ASSERENDO IL CONTRARIO DI CIO' CHE DICE LA SENTENZA? SI ALZA IL LIVELLO DI SCONTRO!!
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Comunicato 
24 maggio 2005 0:00
 

Firenze, 24 Maggio 2005. Il silenzio quasi tombale che ha fatto seguito alla notizia della sentenza del tribunale di Firenze, con cui il giudice ha condannato la Banca Toscana (gruppo Mps) al rimborso del prodotto finanziario 4You e alle spese legali, e' stato interrotto da una dichiarazione del Monte dei Paschi di Siena al quotidiano IlSole24Ore: il giudice non e' entrato nel merito del prodotto.
Peccato che sia vero proprio il contrario!! Per cui non e' solo vero quanto riconosciuto dalla stessa banca nel momento in cui aveva aperto i tavoli di conciliazione (a cui noi abbiamo rifiutato di partecipare, perche' di fatto erano e sono stati un alibi della banca per rifarsi il look), riconoscendo dei problemi di collocamento di questo prodotto, ma e' il prodotto in se' che il giudice ha riconosciuto illegale.
Il giudice del Tribunale di Firenze non ha ritenuto neppure di svolgere l'istruttoria del processo relativa alla fase di collocamento, ritenendola superflua. Ed ha accertato, dalla semplice lettura del contratto, l'assenza di trasparenza e correttezza del comportamento della banca: "Ritiene il Tribunale che non sussista alcuna necessita' di procedere all'ammissione dei mezzi istruttori, su cui peraltro le parti non hanno nemmeno insistito nelle comparse conclusionali..... Gli unici profili di fatto controversi ..... sono infatti assorbiti dalla preliminare indagine in ordine alla trasparenza e correttezza dell'operato della banca."
Se questo non e' un pronunciarsi sul merito del prodotto, ritenuto in conflitto di interessi e non-trasparente, non sapremmo come altro definirlo. Negare l'evidenza, come fa il Mps, e' un vecchio e brutto metodo tipico delle culture e prassi oppressive, che dovrebbe servire -negli intenti di chi lo pratica- a creare confusione, contando sul fatto che la propria notorieta' e pesantezza economica e politica possa influire e determinare piu' di qualunque evidenza.
Non siamo nuovi a dover combattere queste strategie di potere e non di ragioni e motivazioni. Siamo perfettamente consapevoli che possono essere strategie piu' determinanti di sentenze cristalline e probanti come quella del giudice di Firenze. Proprio per questo non ci pieghiamo e non abbiamo alcuna intenzione di assecondare il clima minimizzatore e silenziante del Mps.
Dopo questa sentenza e questa infelice e grave sortita della banca, il livello dello scontro si alza notevolmente, ma non per giustiziare qualcuno, bensi' solo perche', attraverso le aule dei tribunali e non solo, sia ridato il dovuto a tutti coloro che hanno abboccato a questi prodotti finanziari, concepiti in violazione delle norme del TUF (come dice il giudice fiorentino) solo per far guadagnare la banca.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
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