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Le nostre bombe di fine anno. Come far capire che non ci piacciono. Il caso fiorentino
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Comunicato di Vincenzo Donvito
3 gennaio 2017 11:41
 
 Andiamo a comprare un libro alla libreria fiorentina di casa Pound, in via Leonardo Da Vinci. Vediamo perche’.
A Firenze, all’alba del 1 gennaio e’ esplosa una bomba e un poliziotto e’ stato ferito gravemente (1): la bomba era davanti ad una libreria che ha come riferimento culturale il movimento della destra sociale casa Pound, e in tanti dicono che sono stati i cosiddetti anarchici. Noi non abbiamo una simile certezza culturale (e per gli aspetti giudiziali aspettiamo ovviamente gli inquirenti), forse perche’ non viviamo una divisione del mondo cosi’ netta, e percio’ non abbiamo escluso che vittime e carnefici possano identificarsi: l'importante, per gli autori, e' che si parli di loro, come artefici o come vittime, qualcosa -secondo questa visione- dovrebbe restare nelle menti delle persone, qualcosa di terrore o approvazione, del baluardo antifascista o di quello fascista.
Ma rimane il grave fatto della bomba in se’, dell’artificiere che ci ha rimesso mano ed occhio, dell’ordine pubblico turbato, della paura che sicuramente si e’ diffusa: quindi piu’ soldi spesi, meno certezze di diritti e doveri.
Cosa possiamo fare, noi comuni mortali a cui non piace fare violenza verso chi la pensa in modo diverso dal nostro?
Abitualmente ci sono due tipi di reazioni, entrambe umane, comprensibili anche se entrambe non condivisibili da noi:
* La prima -la piu’ diffusa- e’ chiudersi nel proprio castello, alzando i tacchi quando si e’ a contatto fisico con qualcuno o qualcosa che e’ stato coinvolto in questa violenza.
* La seconda -per i piu’ politicizzati e schierati- apostrofare con frasi tipo “fascisti di merda ve le siete cercate” o “antifascisti del cazzo, ragionate solo cosi’”.
Ma con queste situazioni -pruriti o indifferenza- ci dobbiamo convivere. Oppure, per meglio capire, dobbiamo aspettare che le nostre citta’ si trasformino come quelle dove ammazzano chi va in discoteca o al mercato? Prevenire e’ meglio che combattere. E la prevenzione si fa, in un contesto civico e democratico come il nostro, dando ad ognuno il proprio diritto di cittadinanza, cioe’ di espressione e di organizzazione. Ribandendolo soprattutto quando questo diritto sembra venire meno e in diversi sono tentati dalle manieri forti (leggi: privazione diritti e liberta’ di base).
Che fare, quindi? Andiamo in questa libreria fiorentina e vediamo se, tra i testi esposti, ce n’e’ qualcuno che possa essere di nostro interesse e compriamolo, per noi stessi o per regalarlo. Per quanto mi riguarda sono agli antipodi delle loro idee ed azioni, ma voglio andare a dirglielo di persona, guardandoli negli occhi e toccandoli nel punto cruciale di tutti gli umani: il portafoglio, linguaggio universale! Quindi, qualunque cosa passi per la testa di queste persone o dei loro detrattori, qualunque cosa abbia a che fare con vendette o vittimismi, si scontrera’ col nostro essere li’, col nostro denaro per far si’ che abbia ancora piu’ forza la loro offerta commerciale. C’e’ qualcuno che ci ha costruito degli Stati moderni e salvato milioni di vite umane con questo tipo di azioni (mahatma Gandhi)… noi non pretendiamo di avere tanta forza comunicativa e affermativa, ma forse, se ci andiamo con un amico riottoso o con un nostro figliolo, forse qualcosa avremo seminato.

1 – qui una nostra precedente nota in merito
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