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NUOVA CAMPAGNA CONTRO LE VENDITE DI FARMACI GENERICI. DOPO I FARMACISTI ORA E' LA VOLTA DEI SINDACATI?
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Comunicato 
27 luglio 2005 0:00
 

Firenze, 27 Luglio 2005. Che i farmaci generici non siano graditi a diverse categorie e' cosa nota: coi prezzi a cui vengono venduti sono in molti che dovrebbero rivedere le loro politiche commerciali, industrie farmaceutiche e farmacisti in testa. E i dati confermano che finora ci sono ben riusciti a impedire la diffusione: in Italia il mercato dei generici, a differenza di altri Paesi, ha percentuali di vendita rispetto ai farmaci di marca che sono a dir poco ridicole: 1,7% in valore e 3,3% in volume (in Olanda, per esempio, le rispettive percentuali sono 21,4 e 47,7 -dati Assogenerici di giugno 2004).
E con la nuova legge voluta dal ministro della Salute, che incentiva questo mercato, probabilmente coloro che non voglio demordere dal boicottaggio cercano di attrezzarsi ancora di piu'.
Oggi sono scesi in campo due sindacati della Calabria, la Filcea-Cgil e la Uilcem-Uil che rappresentano per quella Regione gli addetti all'informazione scientifica sui farmaci. Il loro grido di allarme e' andato ben oltre lo specifico ambito regionale, indirizzando una richiesta al ministero per il blocco delle vendite in tutto il territorio nazionale. L'allarme sarebbe basato sul fatto che il segretario generale della Fimmg Calabria (Federazione Italiana Medici di Famiglia) ha dichiarato alla stampa che "la nostra categoria ha potuto constatare che, sara' forse per gli eccipienti che presentano i farmaci griffati, ma quelli generici non hanno la stessa efficacia".
Siccome l'eccipiente e' solo una sostanza priva di qualsiasi attivita' farmacologica, che si mescola ad una sostanza attiva per poterla usare nella forma voluta facilitandone la somministrazione, siamo portati a credere che i problemi siano altri e solo economici.
Ci risulta che i generici costano meno solo perche' riguardano quei medicinali che non sono piu' coperti da brevetto e, per essere sul mercato, il generico deve essere per legge, "bioequivalente" alla specialita' medicinale registrata, deve cioe' avere lo stesso principio attivo presente nella medesima dose e la stessa forma farmaceutica.
Non vorremmo che dopo questi allarmi, chi assume i generici, se non ben informato, a causa dell'effetto placebo abbia effetti diversi da quelli reali.
Per questo crediamo che sia opportuno che il ministero intervenga, ma non per bloccare la commercializzazione dei generici che fa meno guadagnare alcune corporazioni, ma per fare chiarezza e limitare subito i danni di questi allarmi.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
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