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NUOVA LEGGE PROCREAZIONE ASSISTITA E DIVIETO RICERCA CON GLI EMBRIONI
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Comunicato 
11 dicembre 2003 0:00
 

C'E' UN'ITALIA E C'E' IL PARLAMENTO CHE DIFENDONO I MIRACOLI

Firenze, 11 Dicembre 2003. La legge sulla procreazione assistita e' stata approvata, e cosi' da oggi in Italia, oltre ad aver proclamato il diritto dell'embrione pari a quello della vita umana, che invece non potra' essere tale per chi vorra' procreare in modo assistito (le vie dell'estero, per fortuna, sono infinite .), ha vietato qualunque ricerca con gli embrioni, pure quelli sovrannumerari, cioe' avanzati dalle tecniche di fecondazione assistita, preferendo che siano destinati alla spazzatura piuttosto che a processi di clonazione terapeutica per la creazione di cellule staminali embrionali, e quindi per la speranza di malattie come il diabete, l'Alzheimerr e il Parkinson.
Comunque, ce lo aspettavamo. Ora, coerenza voglia, che proseguano con le modifiche alla legge sull'interruzione di gravidanza. Perche' se l'embrione ha diritto nella legge oggi approvata, non si capisce perche' non debba averlo nella legge sull'aborto.
La constatazione e la presa d'atto e' cio' che razionalmente dobbiamo e possiamo fare. C'e' un'Italia e c'e' il Parlamento. Nel primo caso e' un Paese molto vario e tribolato, con idee e interessi diversi che, piu' o meno, sono poi lo specchio di chi viene scelto a rappresentarle in Parlamento.
L'Italia che oggi si e' manifestata e' quella di alcuni giorni fa, in un paesino della provincia di Reggio Calabria, Brancaleone, dove una statua di padre Pio ha cominciato a perdere sangue
e il pellegrinaggio sta portando la fortuna economica al piccolo centro calabro. E sono proprio questi pellegrini che oggi hanno trionfato in Parlamento, soprattutto quelli che, oltrepassando le transenne che proteggevano la statua del neo-santo, hanno bagnato i loro fazzoletti nel sangue che sgorgava dalla statua stessa per poi strofinarseli sul corpo, immaginiamo in attesa di benefici che la scienza e la conoscenza a disposizione non sono in grado di fornire.
La stessa Italia che ogni anno a Napoli bacia il sangue di San Gennaro che, come un cronometro, si liquefa'.
A questa Italia gli era stato detto "continua pure a intingere i tuoi fazzoletti e le tue labbra nel sangue del miracolo, ma concedici la speranza di provare a non-soffrire anche con altri metodi". La risposta e' stata quella dei senatori che oggi hanno votato la nostra legge: "potete solo continuare coi vostri fazzoletti intrisi di sangue, a Napoli tutti gli anni, oggi a Brancaleone, domani si vedra'".
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
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