testata ADUC
Orari negozi e sentenza Tar Toscana. Basta col corporativismo, il futuro e' dei consumatori consapevoli e quindi liberi
Scarica e stampa il PDF
Comunicato di Vincenzo Donvito
10 febbraio 2012 12:19
 
  Il Tar Toscana ha accolto un'istanza di sospensione che ha momentaneamente mandato in soffitta i regolamenti dei Comuni toscani di Pontedera e Prato che limitavano la liberalizzazione degli orari degli esercizi commerciali cosi' come messo in atto dal decreto liberalizzazioni del Governo. La levata di scudi delle categorie e' stata ed e' notevole, ma non riusciamo a comprenderla, se non nel fatto che i commercianti non vogliono “darsi una mossa” ed adeguare il proprio business all'attuale epoca.
La prima immagine che viene in testa a fronte delle difese dell'attuale status quo e' via Calzaioli a Firenze. Ho un'eta' che mi consente di ricordare come fosse ieri quando l'importante strada fiorentina che congiunge piazza Duomo a piazza della Signoria, aveva i marciapiedi e le auto erano parcheggiate come qualunque strada dell'attuale periferia fiorentina, e gli autobus vi passavano in mezzo. Una lungimirante amministrazione comunale decise che quella strada doveva essere chiusa al traffico veicolare per il bene di tutta la citta'. Ci fu la rivolta dei commercianti, che declamavano contro chi voleva buttarli sul lastrico e, ovviamente, per difendere i consumatori che a loro detta non avrebbero saputo come fare acquisti se non parcheggiavano l'auto al bordo del marciapiede davanti al loro negozio.... si provi a chiedere oggi a qualche commerciante di via Calzaioli se sono d'accordo per rimettere i marciapiedi e riattivare il traffico veicolare in quella strada... vi guarderanno come un marziano....
.... che e' quello -ne siamo convinti- succedera' da qui a breve se i commercianti saranno liberi di offrire le loro merci e servizi quando e come lo ritengono opportuno, ad un consumatore che non dovra' essere costretto a comprare di corsa solo in determinati esercizi e, quindi, senza ben ponderare le proprie scelte di qualita' ed economiche.
Valga per tutti un altro esempio. Io abito a Firenze, in un quartiere che confina con il centro storico e sotto casa c'e' un negozio alimentari di 20/30 mq con accanto, non solo un supermercato di una grande catena ma anche un mercato rionale tutte le mattine con ortofrutta, alimentari, casalinghi e vestiario. Questo negozio e' quasi sempre pieno di gente e si e' fatta una fama che va anche oltre la specifica zona: non campagne pubblicitarie aggressive e costose, ma solo prodotti e servizi di qualita' e diversificati (gastronomia, prodotti di nicchia, fornitori piccoli produttori, servizio a domicilio, etc) che, giustamente costando di piu' del supermercato e del mercatino rionale, vengono apprezzati dai consumatori, anche per la cura con cui vengono venduti, spiegati e non solo messi a disposizione sugli scaffali o sulla bancarella.
Una chimera di un commerciante particolarmente geniale e attivo o chi ha deciso che si divertiva e guadagnava di piu' ad essere creativo che non a fare il commesso in un supermercato? Al mercato l'ardua sentenza.
Ora crediamo sia piu' chiaro quando diciamo ai commercianti di “darsi una mossa”.
Pubblicato in:
 
 
COMUNICATI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS