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PARTIRE PER ISTANBUL?
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Comunicato 
22 novembre 2003 0:00
 
OCCORRE UN INTERVENTO MINISTERIALE PER EVITARE CHE SIANO SOLO I CONSUMATORI A PAGARE

Firenze, 22 Novembre 2003. In questa stagione, anche con l'avvicinarsi delle vacanza di Natale, la quasi totalita' del turismo italiano verso la Turchia, si concentra su Istanbul. E sicuramente, dopo gli episodi terroristici dei giorni scorsi e' piu' che comprensibile che chi ha prenotato non se la senta di andare a fare li' una vacanza, sia per il contesto generale che per la propria sicurezza individuale.
Ma se si disdice un viaggio gia' prenotato, c'e' da pagare una penale. Ed e' logico che sia cosi'. Una logica, pero', che in questo caso fa un po' a cazzotti con un nuovo contesto che si e' venuto a determinare, e abbiamo il piu' che fondato sospetto che le uniche vittime economiche saranno i consumatori.
Certamente facciamo appello alle agenzie di viaggi e ai tour operator a cercare di essere comprensibili e andare incontro ai loro clienti, ricordando loro che e' meglio rimetterci un po' di soldi e avere un cliente che parte per un'altra destinazione con lo stesso operatore (quindi un cliente soddisfatto e in un certo senso fidelizzato), che un cliente che paga la sua "penalona" e parte con un altro operatore.
Ma la nuova situazione di Istanbul non puo' riguardare solo i timori individuali di alcuni viaggiatori e l'eventuale comprensione di chi -agenzie e touroperator- dovrebbe per questo perdere dei soldi, ma e' un problema di sicurezza dell'intero Paese, a cui tutti dobbiamo contribuire senza approfittare della situazione.
A nostro avviso occorre che tutti ne siano consapevoli e partecipi, anche dal punto di vista economico. E per questo c'e' bisogno di un intervento di chi ci governa.
Nella fattispecie il ministero degli Affari Esteri, perche' dichiari Istanbul come zona turisticamente pericolosa e, di conseguenza, cadrebbero le varie penali per gli annullamenti dei viaggi (fatte salve, ovviamente, le spese vive sostenute da agenzie e touroperator per ogni caso specifico).
Oppure, in subordine, il ministero delle Attivita' Produttive (da cui dipende l'attivita' turistica) che inviti agenzie e tour operator a ridurre al minimo indispensabile le specifiche penali.
Abbiamo oggi stesso provveduto a inviare queste richieste agli specifici ministeri.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
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