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PREZZI DEI FARMACI GENERICI E DA BANCO
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Comunicato 
1 novembre 2003 0:00
 

IN ITALIA COSTOSI QUANTO IN GIAPPONE . E LE FARMACIE LUCRANO SULLE TASCHE DEI CONSUMATORI

Firenze, 1 Novembre 2003. Una ricerca dell'americana Hope sui prezzi dei farmaci, fa sapere che quelli generici e da banco italiani, rispetto al confronto fatto con quelli Usa, Canada, Cile, Francia, Germania, Giappone, Messico e Gran Bretagna, sono i piu' cari, al pari del Giappone. Mentre quelli di marca sono meno cari del 15% rispetto agli Usa. La economicita' nasce dal fatto che i prezzi di questi ultimi farmaci sono fissati dalla Pubblica amministrazione. Mentre i generici sono costosi perche' poco conosciuti (solo dal 1 settembre 2001 la Sanita' li eroga gratuitamente) e, grazie alla mancata liberalizzazione delle farmacie, esiste ancora poca competizione tra i diversi generici. Questa la ricerca americana e le sue conclusioni.
I farmaci da banco, invece, a nostro avviso, sono in una situazione di prezzi ancora piu' assurda e sono penalizzati non solo dalla non liberalizzazione delle farmacie, ma anche dal fatto che si continua a venderli esclusivamente nelle farmacie, che li trattano a mo' di boutique, come fanno anche con molti altri prodotti che, siccome sono venduti in farmacia, si patinano di un alone di piu' certezza e sicurezza para-sanitaria, sostanzialmente fregando i consumatori piu' disattenti.
Se qualcuno ci spiega perche' l'aspirina debba essere venduta in farmacia, mentre una bottiglia di cognac la si puo' trovare dal supermercato al bar sotto casa, forse ci convinceremo della giustezza del monopolio delle farmacie per i farmaci da banco. Ma questo qualcuno difficilmente esiste, eppure una bottiglia di cognac bevuta in modo scriteriato fa sicuramente piu' male di due aspirine magari prese a stomaco vuoto. Questo i farmacisti lo sanno bene, ma siccome a nessuno potra' venire in testa di far vendere i superalcolici solo in farmacia, allora continuano a raccontarci la storiella che comunque i farmacisti danno consigli a chi acquista questi farmaci da banco. La realta' e' che negli Usa, dove l'aspirina la si trova al supermercato, questo farmaco arriva a costare anche dieci volte meno che nelle farmacie italiane. Quindi la ragione e' solo commerciale, quindi lucrativa: per chi produce e per chi vende.
Fino a quando si abusera' delle tasche dei consumatori? Cosa aspetta il ministero della Salute a prendere atto di questa realta' dannosa per i consumatori e quindi cambiare le norme?
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
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