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Publiacqua a Firenze. Il gestore di proprieta' dei Comuni che lascia a secco gli incolpevoli
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Comunicato di Vincenzo Donvito
7 ottobre 2015 11:06
 
 Siamo a quota 50 -per quanto se ne sa dai media. E' il numero di quei condomìni a cui e' stato staccato il servizio idrico perche' uno degli abitanti non pagava la bolletta. La legge e' esplicita: se c'e' un contatore condominiale e uno dei condòmini non paga, il gestore idrico si deve rifare sull'inadempiente, e solo dopo averle provate tutte (inclusa causa ed esecuzione forzata) puo' pretendere il dovuto dagli altri abitanti del condominio. Ma Publiacqua appare ignorare la legge.
La notizia di oggi (1) ha fatto un po' piu' scalpore del solito perche', tra coloro che pur avendo pagato sono rimasti a secco, c'e' una signora di 90 anni. Le 'vittime' del distacco protestano, ma alla fine, per avere il servizio, sono costretti a pagare anche per i condomini morosi … e tutto finisce lì, anche perche' occorrerebbe fare causa a Publiacqua per danni, con tempi e costi di un sistema giudiziario a pezzi.
Publiacqua queste cose le sa bene. E' una societa' per azioni, di quelle societa' finte private il cui capitale e' controllato dai Comuni dove questa azienda espleta il proprio servizio (2), primo fra tutti il Comune di Firenze.
E come spesso accade in buona parte dell'immaginario collettivo (3), i capitalisti sono cattivi e spietati, non sentono ragioni di fronte anche ai piu' minimi bisogni dei loro utenti/sudditi. Publiacqua e' tra questi. La sua politica e' bastone e carota. Bastone -spietato- nei casi dei tagli come sopra; carota -regalando al popolo i fontanelli di strada, che in molti dimenticano essere pagati coi loro soldi grazie a tariffe idriche che sono le piu' alte d'Italia.
In questa situazione:
- il Comune di Firenze- ovviamente… e purtroppo- fa finta che il problema non esista;
- Publiacqua, quando viene chiamata a dei confronti in materia, fa delle figure terribili, (4) ma se ne frega, essendo monopolista e anche perche' le autorità da noi chiamate ad intervenire, come la Procura della Repubblica, continuano a latitare.
Abbiamo chiesto l'intervento dell'Antitrust per pratica commerciale scorretta (5) e siamo in attesa di un responso che, sollecitato anche come urgente, non è ancora arrivato… Ci hanno fatto sapere che e' una novita' per loro occuparsi di pratiche commerciali scorrette dei gestori idrici e che ci stanno lavorando per ben inquadrare le vicende. Recentemente, comunque, l'Antitrust ha comminato un multone al gestore idrico monopolista della Sardegna, Abbanoa per pratiche analoghe alla nostrana Publiacqua.
Attendiamo fiduciosi l'intervento dell'Autorita'. E agli utenti vessati chiediamo solo di esser pazienti, di stringere i denti, di non mollare, di fare segnalazioni a noi e all'Antitrust e, soprattutto, di non credere che una volta risolto il proprio specifico problema, lo stesso un domani non potra' ripresentarsi.
Per Publiacqua, invece, stendiamo un pietoso velo e, pur se siamo consapevoli delle loro dinamiche aziendali e di potere, continuiamo a stupirci come mai non provino un minimo di vergogna nel continuare a fare quel che fanno.

(1) La Nazione del 07/10/2015
(2) una volta erano societa' di partecipazione pubblica, poi, costrette dalle normative europee a diventare private, hanno inventato la finzione: la societa' e' per azioni (spa) e agisce nel mercato come qualunque altra spa privata, solo che gli azionisti sono enti pubblici e, chissa' perche', a queste spa di capitale pubblico vengono sempre affidati, in regime di monopolio, servizi di fondamentale utilita' pubblica come quello idrico.
(3) specie quello dei cosiddetti servitori del popolo, che dicono di esser tali solo fino a quando poi i soldi e il potere non finiscono nelle loro mani.
(4) qui una trasmissione Rai in merito
(5) - Qui l'esposto Aduc all'Antitrust
Qui una nostra specifica lettera aperta a Publiacqua
Qui la richiesta di Aduc all'Antitrust per un intervento urgente inibitorio
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