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LA RAI?
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Comunicato 
19 marzo 2003 0:00
 

UN'AZIENDA MONOPOLISTA DI STATO E DI GOVERNO VOTATA AL SUICIDIO ORGANIZZATIVO ED ECONOMICO? DOV'E' L'ABC DELL'ECONOMIA? CAPOVOLTO!
FORSE E' MEGLIO .


Firenze, 19 Marzo 2003. Se un osservatore esterno, anche di un Paese a economia totale di Stato, avesse la voglia di seguire le vicende del servizio pubblico radiotelevisivo italiano, e' probabile che ne trarrebbe conclusioni aberranti rispetto all'economia italiana. Proprio per i principi base -l'abc- di cio' che muove l'economia e l'economia politica. Abbiamo un amministratore delegato che e' una brava giornalista, Lucia Annunziata, ma comunque una giornalista, non una manager di Stato (boiardi, in gergo), che -logica comanda- sarebbe quanto occorrerebbe a gestire una azienda di Stato. Ma, non contenti di questa anomalia, ecco che la candidatura di un perfetto boiardo di Stato, con pluriennale esperienza in materia, si avanza per l'incarico di direttore generale. Stiamo parlando di Franco Tato', cioe' colui che ha traghettato l'Enel da monopolio dei padroni del vapore, a monopolio stile 2000, con il gioco delle scatole cinesi (le spa differenziate, ma a capitale controllato da Stato e Governo) che nulla cambia rispetto al fatto che sia un monopolio, e relative conseguenze dannose per mercato, concorrenza e consumatori.
Logica economica vorrebbe che le parti fossero invertite: cioe l'Annunziata a direttore generale e Tato' come presidente. Ma la logica e' una cosa diversa rispetto alla gestione della Rai e, soprattutto, rispetto all'appetito dei partiti e del loro abituale terreno di conquista nell'informazione.
Cosi' vanno le cose. E non ci stupiamo piu' di tanto. Il rinnovo dell'abuso di posizione dominate della Rai in ambito del mercato radiotelevisivo dell'informazione si consuma. E come sempre le attese degli italiani che hanno -con un referendum popolare- chiesto la privatizzazione della Rai, rimangono nei discorsi domenicali di alcuni politici marginali anche se di maggioranza.
Sembra proprio un suicido che pero' -abbastanza lontano nel tempo- da' come risultato solo il procrastinarsi della situazione con i noiosi e ripetuti giochi di potere.
Gli utenti del servizio? A casa a spippolare col telecomando e a continuare a pagare il canone/tassa anche se non "consumano" questo tipo di prodotto, ma solo per il fatto che, ai loro figlioli, hanno comprato una playstation che, collegata al televisore, gli fa passare dei momenti allegri. E intanto pagano tutto questo disastro economico.
Forse e' meglio ..
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
clicca qui e' il sito specifico dell'Aduc in materia canone e Rai, con anche una petizione per chiedere l'abolizione della gabella.
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