testata ADUC
RC-AUTO. SENZA DISINTEGRARE I PRIVILEGI E' COME PARLARE A DEI SORDI
Scarica e stampa il PDF
Comunicato 
2 settembre 2003 0:00
 

IN QUESTO ASSETTO NORMATIVO ED ECONOMICO E' IMPOSSIBILE CHE LE TARIFFE CALINO.

Firenze, 2 settembre 2003. Lo scorso 9 agosto abbiamo inviato una lettera aperta al presidente dell'Ania, Fabio Cerchiai, in cui abbiamo chiesto cio' che solo in questi giorni, grazie al ministro delle Attivita' Produttive Antonio Marzano, e' diventato oggetto di dialogo, confronto e richieste, cioe' il calo delle tariffe Rc-auto in virtu' della diminuzione degli incidenti stradali dopo l'introduzione della patente a punti e il relativo maggiore rispetto del codice della strada da parte degli automobilisti. Avevamo cortesemente consigliato dei livelli tariffari che si modificassero ogni settimana rispetto alle statistiche sugli incidenti. La percezione di tariffe legate alla realta' -avevamo scritto- sarebbe maggiore, rispetto ad una situazione attuale in cui ogni assicurato e' convinto che quando paga c'e' sotto una fregatura. Del resto il ritmo di una vita i cui costi cambiano in continuazione rispetto agli avvenimenti della quotidianita' (settimana in questo caso), non ci sembra la fine del mondo. Anzi. Favorirebbe, pur nella situazione di mercato chiuso come quello di oggi, una mobilita' di offerta e il mercato.
Ma dal 9 agosto stiamo ancora aspettando una risposta, per ora neanche un "grazie, ma non ci interessa". Pensiamo che questa risposta non ci arrivera' mai. Anche perche' l'Ania, nel dibattito di questi giorni, che non poteva snobbare come ha fatto con noi, non poteva non dire la sua. E l'ha detta: non se parla neanche.
Ma cosa si pensava che potesse rispondere? Per quale motivo dovrebbero abbassare le tariffe, visto che le assicurazioni sono una categoria protetta dall'obbligo di stipula e, qualunque cosa facciano, il loro mercato non ne risentira' mai? Ognuno si guardi allo specchio e, tranne il San Francesco di turno, accetterebbe di far calare i propri guadagni solo perche' gliel'ha chiesto un ministro o un'associazione di consumatori? Ne dubitiamo.
E' la classica situazione in cui l'unico intervento possibile e' quello dello Stato, con due alternative: imposizione o liberalizzazione.
Nel primo caso
sarebbe la fine dell'attuale mercato "libero per finzione" e il ritorno ad un regime controllato dei prezzi, con lo Stato buono che decide il giusto prezzo per i suoi amministrati, e con le imprese d'assicurazione sempre garantite e privilegiate pur se in ambito di budget controllato e definito (oltre ai clienti gia' fidelizzati, probabilmente i nuovi li attireranno con gadget, calendari di donne nude, vacanze premio per i produttori e cose del genere).
Nel secondo caso (liberalizzazione e fine dell'obbligo assicurativo) sarebbe la fine delle rendite di posizione, l'arrivo sul mercato di nuovi attori che con le loro offerte iper-economiche non potrebbero non coinvolgere anche i piu' riottosi (una sorta di scombussolamento -come nel mercato del trasporto aereo- stile Ryanair). E quindi economicita' e qualita' sarebbero le uniche prerogative con cui ogni assicurazione presenterebbe la sua offerta. Cioe' scardinare i privilegi di coloro che oggi si sentono in pieno diritto -economico e giuridico- di imporre cio' che vogliono.
Se una di queste soluzioni non verra' decisa, all'orizzonte vediamo solo una crescita della clandestinita', con il buongioco della malavita che si organizzera' sempre in maniera piu' sofisticata per attirare "clienti" che sempre piu' numerosi busseranno alle sue porte.
Se ovviamente lo Stato (Governo e Parlamento) avessero la capacita' di mettersi contro questa categoria di privilegiati (che farebbero rumore solo all'inizio e poi si adeguerebbero e ne gioirebbero, ne' piu' ne' meno come accade con dei commercianti dopo la pedonalizzazione della strada su cui si affaccia il loro negozio), e' bene che si ricordino dove sta andando l'economia e come si favorisce oggi la soddisfazione dei consumatori, perche' il ritorno al passato sarebbe solo una toppa temporanea.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
Pubblicato in:
 
 
COMUNICATI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS