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REALITY SHOW? MA DI QUALE REALTA'? LE BESTEMMIE IN TV.
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Comunicato 
6 novembre 2004 0:00
 

Firenze, 6 Novembre 2004. C'e' l'Italia scandalizzata per l'ultima bestemmia in tv durante la trasmissione Grande Fratello di Canale 5? Pentimenti a tutto spiano, fatti e richiesti: e come potrebbero non esserci vista la cultura religiosa dominante che fa del pentimento la sua "Weltanschauung"-visione del mondo (parola che usiamo anche per parafrasare il bestemmiatore espulso)? Certo in un Paese che solo fino a pochi anni fa considerava reato la bestemmia, questo e altro ci sarebbe da aspettarsi.
Ma siamo sicuri di questo scandalo?
Io che sto scrivendo questa nota vivo in Toscana, terra di bestemmiatori per eccellenza e di generazioni di personaggi della cultura e dell'arte -da Dante Alighieri a Curzio Malaparte, fino a Roberto Benigni- che sono amati, stimati, premiati e ricercati proprio per il loro idioma "colorito". E forse per questo non ci faccio caso piu' di tanto a quando sento una bestemmia. Ma sono vissuto anche altrove e mi ricordo di aver ascoltato bestemmie ovunque; sicuramente meno colorite di quelle toscane, ma pur sempre bestemmie, che non potrebbero non esserci in un Paese in cui, a nominale maggioranza cattolica romana, la religione favorisce qualunque peccato grazie alla glorificazione del pentimento.
Ma piu' che la mia esperienza residenziale, credo che conti il fatto che vedo la tv, vado al cinema, leggo i giornali, ascolto la radio, navigo in Internet: sono cioe' immerso nella comunicazione, ne' piu' ne' meno come qualunque italiano medio. E in questi mezzi ascolto e leggo di bestemmie in tutti gli angoli; e vedo gesti che hanno a che fare con le bestemmie, non ultime le corna del nostro capo del Governo. E a parte qualche "smoccolamento" (che sono la versione buonista delle bestemmie) di qualche contrariato, mi sembra di percepire l'accettazione diffusa di questo modo di esprimersi, si' come volgare, ma connaturato all'espressione linguistica.
Per tornare al nostro reality show che va per la maggiora e mette all'indice il bestemmiatore, cosi' come era accaduto l'anno scorso per l'altro reality show della tv di Stato, mi domando a quale realta' intendono fare riferimento. Forse e' il caso che cambino nome, sostituendo "reality" con "fiction", oppure lasciando il solo "show", che tutti capiscono cosa vuole dire. E restituiscano significato alle parole, senza ammantarle di aggettivi/rafforzativi che servono solo a disorientare la comprensione e l'uso del linguaggio.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
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