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RELAZIONE AUTORITA' ENERGIA. BENE SU TUTTO, E DOPO? PARTIAMO DALLE RESPONSABILITA' DEL BLACK-OUT DELLO SCORSO 28 SETTEMBRE .
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Comunicato 
6 luglio 2004 0:00
 

Firenze, 6 Luglio 2004. La relazione dell'Autorita' per l'energia e', come anche negli anni passati quando a farla era Pippo Ranci e non Alessandro Ortis, la denuncia di un sistema di produzione e distribuzione che non funziona. Presenza ingombrante e condizionante (quasi assoluta) dell'operatore pubblico, tariffe troppo alte, mancanza di agevolazioni per i meno abbienti, e il macigno della responsabilita' del black-out elettrico dello scorso 28 settembre 2003, su cui l'Autorita' stessa ha aperto un'indagine che e' in corso.
Niente di nuovo, quindi? In quanto l'autorita' legislativa e di Governo fara' come al solito orecchie da mercante, pur dando ragione alla relazione di Ortis? Abitualmente succede cosi'. Un po' di proteste di qualche associazione, l'Autorita' che impone la diminuzione dell'"uno virgola" di questa o quell'altra tariffa, e tutto liscio come prima. Con, per esempio, l'Enel che, invece di far giovare le tasche, la sicurezza e la qualita' dell'utenza grazie alle sue capacita' di essere un'azienda pubblica in utile, usa quest'ultimo per sempre meglio differenziarsi nel ruolo di societa' multiutility (Wind e' l'esempio piu' grosso).
Ma quest'anno ci potrebbe essere qualcosa di nuovo. Perche' il black-out del 28 settembre non e' passato indenne, e che sia una questione spinosa e delicata lo dimostra il fatto che i risultati delle indagini della commissione ministeriale per le responsabilita', sono ancora ufficialmente ignote (dovevano essere divulgate a fine novembre 2003), ma note grazie ad uno scoop di un'agenzia stampa di alcuni giorni fa, che ha fatto sapere che la responsabilita' e' stata dei vari gestori elettrici, Enel in primis. E siccome per -in un certo senso- chiudere le indagini occorre quanto ci fara' sapere la stessa Autorita' per l'energia, un'accelerata di tempi non sarebbe male. Non solo, ma un'accelerata che prenda in considerazione anche una richiesta di risarcimento per chi e' stato vittima di quel black-out. Stante la situazione normativa, gli indennizzi, a nostro avviso, oggi sarebbero possibili solo dopo che ogni singolo utente avra' adito le vie legali ed avuto una sentenza positiva. Ma siccome l'erogazione del servizio elettrico prevede comunque delle forme di indennizzo in presenza di alcuni disservizi, non sarebbe affatto aleatorio che l'Autorita' decidesse che possa avvenire anche in questo caso.
A nostro avviso una decisione del genere avrebbe diversi effetti:
- gli utenti risarciti di un disservizio e di un servizio pagato e in quel giorno costretti a non usufruirne;
- iniezione di fiducia nelle istituzioni da parte degli utenti: un contratto violato unilateralmente da una delle due parti contraenti (che' tale e' la questione, non potendo ascrivere il black-out nell'ambito delle calamita' naturali che esenterebbero da responsabilita' il fornitore) e' norma che veda un rimborso nei confronti di chi ha subito questa violazione. E quindi la legge sarebbe uguale per tutti, non ergendo -com'e' oggi, senza colpa e senza rimborso- Enel et similia ad un gradino superiore di uguaglianza;
- Enel avrebbe una lezione di civismo e di mercato, non reputandosi una sorta di deus ex machina che tutto puo' e tutto dispone, ma assaporando il gusto della polvere che si produce quando, per farsi valere in un mercato, non basta solo esserci ma occorre anche farsi scegliere per qualita'. Ok, oggi la scelta per l'utente comunque non ci sarebbe, ma con questo provvedimento che auspichiamo, ci sarebbe un buon punto di partenza, sgretolando il colosso monopolista e le sue certezze arroganti.
Sapra' l'Autorita di Ortis dare ascolto a questa nostra richiesta? Non lo sappiamo, ma ci vogliamo sperare. Proprio in virtu' delle cose che oggi ha denunciato e della quasi certezza che le stesse serviranno solo come base per la relazione del prossimo anno, auspichiamo questa possibile accelerata verso la responsabilita' e la de-monopolizzazione.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
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