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Rideterminazione Isee. INPS di Dorsoduro: disinformazione, minacce o tentata estorsione?
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Comunicato di Claudia Moretti
6 maggio 2016 11:18
 
 Continua la saga dell'utenza verso l'INPS, volta a rideterminare l'Isee, del 2015 o del 2016, con le modifiche al Decreto Isee previste dal Consiglio di Stato (e prima ancora dalle sentenze del febbraio 2015 del Tar Lazio).
Dopo oltre un anno dalla prima pronuncia esecutiva che ha cambiato il D.p.c.m 159/2013, e dopo che già l'INPS ha individuato la procedura per il ricalcolo, ci perviene in copia la seguente lettera di risposta dell'INPS di Dorsoduro, in Veneto.

Gentile sig.ra ...............,
con riferimento alla domanda da lei presentata in data 26.4.2016 ai nostri sportelli , finalizzata alla rideterminazione del valore reddituale considerato nel calcolo ISEE, le comunico che :
La procedura di contestazione (Modulo integrativo FC 3) presente sul sito dell’istituto è prevista per consentire al richiedente l’attestazione ISEE di modificare gli importi caricati in automatico sulla DSU da Agenzia Entrate/INPS e che ritiene non corretti. La procedura di contestazione può ora essere utilizzata da chi vuole ricalcolare l’importo in base alle recenti sentenze del TAR del Lazio, purché l’interessato sia consapevole che, in caso di successivi controlli, la sua variazione non risulterà conforme alle disposizioni di legge attualmente in vigore.
INPS nella considerazione dei redditi per calcolo del modello ISEE applica la legge italiana che - al momento - è il DPCM 159 del 5/12/2013 e che all'art.4 prevede esattamente quali sono le componenti reddituali incluse nell'indicatore e le modalità di calcolo, franchigie comprese.

Cordialità
Nicoletta Da Ronche
Responsabile della linea di prodotto
Assicurato Pensionato e
Servizi collegati a Requisiti Socio-Sanitari

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Le nostre risposte/valutazioni:

Gentile Dott.ssa Ronche (Inps Dorsoduro), il DPCM in esame (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) non è legge primaria dello Stato, ma atto amministrativo, ricompreso nelle fonti di secondo grado che, come tale, deve conformarsi alle fonti superiori (legge e Costituzione). Poiché, così come uscito dal Governo, è stato ritenuto dalla Giustizia Amministrativa (Tar Lazio lo scorso anno, Consiglio di Stato questo anno) NON CONFORME A LEGGE E NON RAGIONEVOLE per i motivi ormai noti, è stato RIFORMATO in via immediatamente esecutiva nel febbraio del 2015.

Ci auguriamo che si tratti di un caso isolato di disinformazione giuridica del funzionario che ha dato l'infondata risposta all'utente. Ma se così non fosse, e ciò costituisse un disegno generale per dissuadere i disabili all'esercizio dei propri diritti, vi preghiamo di segnalarcelo, perché a nostro parere si tratterebbe di atteggiamento illegittimo e penalmente rilevante e procederemmo di conseguenza con i relativi esposti.

Gentile Boeri (presidente Inps), ci rassicuri, discostandosi pubblicamente dall'atteggiamento della Sede Inps in questione e dall'atteggiamento, purtroppo, di numerosi altri Sportelli sul territorio nazionale e di numerosi Caaf d'Italia, che continuano a negare l'evidenza. Perché con l' ignoranza e la disinformazione stanno continuando, da oltre un anno, a pregiudicare i più deboli. 
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