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Riforma del processo penale: indietro a tutta forza
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Comunicato di Primo Mastrantoni
16 giugno 2017 11:37
 
 Indietro a tutta forza. Così possiamo commentare la riforma del processo penale approvata dal Parlamento. Si aumentano le pene, si allungano i processi e per le intercettazioni tutto rimane come prima.
Scriveva Cesare Beccaria nel 1764 che "non e' l'entita' della pena che ha funzione deterrente ma la certezza della pena stessa". Sono passati 251 anni ma i nostri legislatori non hanno appreso la lezione e continuano ad aumentare le pene. 
La nostra Costituzione, all'art.111, sancisce la ragionevole durata dei processi. Invece, si e' approvato l'aumento dei termini di prescrizione: si arriva, anche, a 20 anni. 
Per le intercettazioni tutto è rimesso nelle mani del magistrato. In sostanza non cambia nulla.
Due anni e mezzo di discussioni, inutili e dannose, che riportano il Paese indietro di qualche centinaio d'anni. 
Affonda la Giustizia.
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