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Riforma del Senato. Fumo negli occhi
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Comunicato di Primo Mastrantoni
14 ottobre 2015 12:50
 
 Fumo negli occhi ai cittadini. Si vuol far credere di aver fatto una grande riforma, ma cosi' non e'.
Vediamo.
Nel 2001 il governo Amato (centrosinistra) modifico' la Costituzione che ora il governo Renzi (centrosinistra) ha voluto, a sua volta, cambiare. Per dar seguito alle richieste delle Regioni furono modificate le funzioni dello Stato attribuendo, di fatto, un potere analogo Stato-Regioni in alcune materie. I danni di quella riforma li stiamo ancora pagando.
Ora si procede in senso opposto: il Senato diventa il luogo dove alcuni consiglieri regionali e comunali passano alcuni giorni della settimana. Una trasferta romana, insomma.

I motivi che hanno spinto alla riforma sono stati due:

1. evitare il bicameralismo perfetto per sveltire i lavori parlamentari.
E' appena il caso di ricordare che la legge sul finanziamento pubblico fu approvata in soli 16 giorni e che la media dei tempi di approvazione dei provvedimenti legislativi di iniziativa governativa (Letta e Renzi) e' stata di 109 giorni tra Camera dei Deputati e Senato. Sono esclusi i decreti legge che devono essere approvati entro 60 giorni.
Quindi il problema dei "tempi lunghi" non esiste.

2. diminuire i costi istituzionali attraverso la diminuzione dei senatori.
Lo scorso anno il costo complessivo del Senato e' stato di 501 milioni, di questi solo 41 milioni (l'8%) sono relativi alle indennita', cioe' allo "stipendio" dei senatori. Il 92% del costo del Senato continuera' anche con la riforma approvata.
Quindi, il problema della diminuzione dei costi, limitandosi alla riduzione del solo 8%, non esiste.

Di questo fumo negli occhi ai cittadini sono responsabili coloro che l'hanno promossa e i media che ne hanno fatto una battaglia all'insegna dell'antipolitica.
La bufala e' pronta. 
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