E' un carico che pesa come un macino al collo del Comune di Roma, quindi, di questa Giunta e della Sindaca, Virginia Raggi. Sono le partecipate comunali, a partire da Atac (fiore all'occhiello romano, narrava la sindaca Raggi), all'Ama e alle altre 29 società.
Il piano dell'assessore alla Riorganizzazione delle Partecipate, Massimo Colomban, che lascerà l'incarico alla fine del mese, dopo soltanto 12 mesi di incarico, ne prevede la riduzione a 11, con risparmi di 90 milioni di euro. 
Ma non è lo stesso piano predisposto dal commissario straordinario, il prefetto Francesco Paolo Tronca, e dell'allora sindaco Ignazio Marino? 
Dunque, dove è la novità? 
Ricordiamo male o il M5S aveva votato contro il piano di Marino? Ricordiamo male la posizione dell'allora consigliere Raggi che voleva la gara per l'attribuzione del servizio di trasporto pubblico e ora sostiene che Atac deve essere pubblica? Di pubblico è rimasto il disservizio, visto che ieri i passeggeri della metropolitana sono dovuti scendere e percorrere a piedi un tratto di galleria per raggiungere la banchina.
L'arte di vendere fumo è un'attività ben retribuita. Elettoralmente, s'intende.