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Roma Capitale. Prosegue il disastro della sindaca Raggi
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Comunicato di Primo Mastrantoni
25 gennaio 2021 10:40
 
  "I pini di Roma" è il nome di un bellissimo poema sinfonico, dedicato alla Città Eterna, di Ottorino Respighi (1879-1936), compositore, musicologo e Accademico d'Italia.
Ieri, si sono celebrate "le cascate di Roma" che, ovviamente, non ci sono, ma che si creano quando piove.
In particolare, le scale delle metropolitane si prestano alla ricorrenza acquatica, sicchè, le gradinate della stazione della metropolitana A, fermata Cipro, si sono trasformate in cascate d'acqua che hanno invaso la stazione. Il bello, si fa per dire, che a novembre scorso, la stazione era stata oggetto di lavori di riqualificazione, puntualmente rivendicati dalla sindaca Virginia Raggi.
 Mentre le stazioni metro si allagano, gli autobus prendono fuoco e la monnezza imperversa nelle strade, la sindaca Raggi compie l'ulteriore rimpasto della Giunta capitolina: la sostituzione di due assessori. In verità, dal 2016, anno di elezione della Raggi, ad oggi, quasi tutti gli assessori sono stati rimossi; ne sono rimasti solo due che, però hanno cambiato deleghe.
In quasi 5 anni, sono stati rimossi 2 vicesindaci, 17 assessori, un capo di gabinetto, un capo del personale, 6 tra alti dirigenti e dirigenti in Acea (elettricità e acqua), 7 in Atac (trasporti), 5 in Ama (rifiuti). Come si riesca a governare la Capitale d'Italia, con un cambio continuo di assessori e dirigenti non è dato di capire e, infatti, Roma non è governata.
In compenso Roma è la città con la più alta addizionale Irpef d'Italia. Insomma, più tasse e meno servizi.
Lo ricordino i romani alle prossime elezioni comunali.
 
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