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RU486. LETTERA APERTA DELL'ADUC ALL'AZIENDA PRODUTTRICE DEL FARMACO. ATTIVARSI CON URGENZA PER IL RICONOSCIMENTO PRESSO IL MINISTERO DELLA SALUTE
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Comunicato 
17 dicembre 2005 0:00
 

Firenze, 17 dicembre 2006. L'Aduc ha inviato all'azienda francese Exelgyn una lettera aperta per perorare la causa del riconoscimento delle pillola abortiva RU486. Dopo l'annuncio nelle scorse settimane che sarebbe stata avviata una procedura in questo senso, tutto langue. Ecco il testo:

Gentile Exelgyn,
Grazie al Vostro prodotto, la pillola RU486, milioni di donne in Europa e nel mondo hanno evitato ed eviteranno l'inutile sofferenza psicologica e fisica dell'intervento chirurgico di interruzione della gravidanza.
Purtroppo, l'Italia e' tra quei pochissimi Paesi europei che ancora non hanno autorizzato il commercio di questa pillola. Per le pochissime donne italiane che l'hanno utilizzata e' stato grazie a sperimentazioni cliniche (Sant'Anna di Torino) o all'importazione dall'estero su richiesta nominale (Asl di Pisa). Strategie messe in atto da medici e amministratori coraggiosi, ma insufficienti, perche' soggette ai discrimini politici e ideologici delle autorita' italiane competenti, nonche' al grado di efficienza delle consegne postali.
Abbiamo appreso con soddisfazione che avete intenzione di chiedere il riconoscimento della RU486 anche in Italia. L'attuale momento politico pre-elettorale, nonche' l'orientamento ideologico del ministro della Salute, potrebbero scoraggiarVi dal farlo immediatamente, ma Vi invitiamo a riflettere su queste considerazioni:
- 1. L'opinione pubblica italiana
e' spesso piu' accorta dei suoi leader politici. Crediamo che i piu' siano consapevoli che un dibattito medico-scientifico e' stato impropriamente e strumentalmente trasformato in un confronto "aborto si', aborto no", gia' risolto dal Parlamento con una legge e da un referendum molti anni fa. A conforto Vi alleghiamo il testo di una nostra petizione per la legalizzazione della RU486, ad oggi firmata da oltre 70.000 persone (clicca qui).
- 2. La legislazione italiana non solo consente la registrazione di questo farmaco (art. 32 della Costituzione; art. 15 legge 194/78), ma la impone grazie a numerose disposizioni secondarie. Con il rifiuto dell'autorizzazione, il ministero sarebbe coinvolto in azioni legali la cui condanna sarebbe molto probabile.
- 3. La legislazione comunitaria (Direttive europee 65/65, 318/75, 319/75, e 83/2001) prevede la procedura centralizzata, ovvero di mutuo riconoscimento dell'autorizzazione al commercio dei farmaci -gia' concessa in 21 Paesi della Comunita'. La procedura impone alle autorita' italiane un confronto puramente scientifico con gli altri Paesi membri e con le competenti autorita' comunitarie; per cui, se questa procedura fosse immediatamente attivata, il Governo italiano, scevro di argomentazioni medico-scientifiche e giuridiche, non potrebbe o vorrebbe opporvisi.

VI CHIEDIAMO pertanto di attivare con urgenza la procedura europea di mutuo riconoscimento dell'autorizzazione al commercio della RU486 presso il ministero della Salute.

Vincenzo Donvito, presidente
Claudia Moretti, avvocato
Pietro Moretti, consulente
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