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SALUTE: TABACCO, MARIJUANA E ANABOLIZZANTI
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Comunicato 
27 novembre 2003 0:00
 

Roma, 27 Novembre 2003. Servono le scritte terrorizzanti sui pacchetti di sigarette? Non sembra proprio. In Germania un sondaggio rileva che il 79% del campione esaminato non e' affatto intimorito mentre l'82% non e' indotto a smettere di fumare. Lo stesso Ministro della Salute, Girolamo Sirchia, aprendo i lavori della Conferenza internazionale "Tabacco, prevenzione e comunicazione", promossa dalla Commissione europea, ha dovuto ammettere il fallimento delle campagne effettuate in tal senso. La voglia di "drogarsi" con il tabacco e' evidentemente piu' forte delle avvertenze sui pericoli del fumo. A questo proposito occorre ricordare che recentemente la Camera dei Lord (Gran Bretagna) ha approvato il declassamento della marijuana da droga di classe B a classe C, nella stessa categoria degli anabolizzanti, i quali sono assunti da circa 400mila sportivi italiani, per una spesa di 650 milioni di euro l'anno (dati CONI). Insomma l'attuale linea del Governo, "drogarsi e' reato", si scontra con una realta' che va in direzione esattamente opposta. Visto che il tabacco, secondo i dati forniti nella Conferenza, provoca mezzo milione di morti all'anno in Europa, perche' ai nostri governanti non e' venuto in mente di proibire anche il tabacco? Sarebbe coerente! Ma questo e' il Paese delle "convergenze parallele" e le coerenze lasciano il tempo che trovano.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc.
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