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SHARM EL SHEIKH. VINCE LA LOBBY DEL TURISMO
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Comunicato 
24 luglio 2005 0:00
 

Roma, 24 Luglio 2005. "Si sconsigliano per il momento viaggi nella zona di Sharm el Sheikh, mentre per le altre aree del Paese si raccomanda di valutare con la massima attenzione la situazione e di adottare la massima cautela." E' la smunta dichiarazione del ministero degli Affari Esteri ai cittadini italiani (da notare "per il momento"). Sembra la dichiarazione del Maresciallo Badoglio, dopo l'8 settembre, alle truppe italiane. Come e' andata a finire e' noto. Insomma invece di dichiarare l'Egitto Stato a rischio, il nostro ministero elargisce consigli, cosi' come farebbe un amico o un parente: una paccata sulle spalle e via. Si vede che i nostri governanti sono piu' attenti agli interessi economici che alla sicurezza dei propri cittadini. Il giro di affari del turismo italiano in Egitto, 700 milioni di euro all'anno, piu' gli investimenti fatti e programmati dagli immobiliaristi nostrani (guarda chi si rivede!), vanno tenuti in debita considerazione, allo stesso modo di quelli della famiglia del presidente egiziano Mubarak! Passato il momento, della sicurezza e della vita dei turisti non se ne occupera' alcuno, tanto "nessun posto e' sicuro" come dicono all'Assotravel. E se invece si dichiarassero con precisione i Paesi a rischio e questa dizione fosse ben impressa nei depliant dei viaggi? I turisti potrebbero scegliere assumendosene la responsabilita', personale ed economica, e il ministro Fini fornirebbe prova di responsabilita'. Per ora rileviamo che alcuni tour operator si sono dimostrati piu' responsabili delle nostre istituzioni, offrendo pacchetti vacanze in alternativa a Sharm el Sheikh. Al ministero degli Affari Esteri invece imperversano i badogliani.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc.
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