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STA PER TORNARE IL REATO DI PLAGIO? APPELLO AI LEGISLATORI CONTRO IL BANDO PER OGNI DIVERSITA'
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Comunicato 
26 aprile 2004 0:00
 

Firenze, 26 Aprile 2004. Lo scorso 4 marzo la Commissione Giustizia del Senato, ha approvato un disegno di legge -n.800, proponenti Renato Meduri (AN) ed Elisabetta Casellati (FI)- di un solo articolo, che cosi' recita:
Art. 1.
1. Dopo l'articolo 613 del codice penale e' inserito il seguente:
"Art. 613-bis - (Manipolazione mentale). - Salvo che il fatto costituisca piu' grave reato, chiunque, mediante tecniche di condizionamento della personalita' o di suggestione praticate con mezzi materiali o psicologici, pone taluno in uno stato di soggezione continuativa tale da escludere o da limitare grandemente la liberta' di autodeterminazione e' punito con la reclusione da due a sei anni.
Se il fatto e' commesso nell'ambito di un gruppo che promuove o pratica attivita' finalizzate a creare o sfruttare la dipendenza psicologica o fisica delle persone che vi partecipano, ovvero se il colpevole ha agito al fine di commettere un reato, le pene di cui al primo comma sono aumentate da un terzo alla meta'".
Cioe' si sta cercando di far rientrare dalla finestra quello che, grazie ad una sentenza storica della Corte Costituzionale nel 1981 (nota), era uscito dalla porta: il reato di plagio. Eredita' del codice Rocco che nel nostro Paese aveva visto una sola applicazione nel 1968, il caso Braibanti, insegnante omosessuale condannato per aver plagiato due suoi allievi maggiorenni: su cui non sono pochi coloro che, a diversi livelli, continuano a discuterne per capire come si pote' arrivare a tanta violenza nei confronti di una persona per i suoi gusti sessuali.
Non si capisce in nome di che cosa e per quali fini si voglia reintrodurre questo reato nel nostro codice penale. In base a quale scientificita' potra' essere stabilita questa "manipolazione mentale". Pur ammettendo che in alcuni casi puo' esistere, chi ci tutelerebbe dall'uso di questa legge da parte di un potere per creare un oppresso o di una maggioranza per eliminare una minoranza? Chi e come stabilisce cosa sia giusto nella personalita' di un individuo, se questa non offende o lede materialmente un altro individuo o la cosa pubblica? Queste sono una serie di valutazioni che hanno fatto modificare i nostri codici, ed evitare il perpetrarsi dell'onta dell'autoritarismo e della manipolazione (questa si') del piu' forte contro i piu' deboli, con la scusa della difesa di quest'ultimo: concezione giuridica non a caso ereditata dalla riforma del codice penale concepita e messa in atto da un ministro del Governo Mussolini nel 1930.
Allo stato dei fatti il disegno di legge e' in attesa di essere calendarizzato per la discussione in Aula. Di esso se ne parla poco e abbiamo il timore che gli stessi proponenti, e coloro che lo hanno votato in commissione, facciano di tutto perche' sia tenuto il piu' possibile ai margini dell'attenzione pubblica, cosi' potra' giungere in Aula ed eventualmente essere votato in una diffusa disattenzione, facendo contare piu' le maggioranze di Governo che quelle dell'Aula. Il nostro e' un appello a tutti i parlamentari perche' cio' non accada: che ognuno si confronti a viso aperto e tutti abbiano la possibilita' di valutare con serenita' l'opportunita' una reintroduzione del reato di plagio che, secondo noi, sarebbe come mettere al potenziale bando ogni diversita'.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
nota: a questo indirizzo il testo completo della sentenza della Corte Costituzionale del 1981 che abrogo' il reato di plagio: clicca qui
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