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SUPERENALOTTO, UN GIOCO D'AZZARDO CHE NON RISPETTA LE REGOLE DELL'AZZARDO
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Comunicato 
5 agosto 2003 0:00
 
Roma, 5 agosto 2003. La notizia che sabato prossimo, per il Superenalotto, ci saranno 55 milioni di euro (106 miliardi di lire) in palio per il primo vincitore, fa venire l'acquolina in bocca a moltissimi italiani. 55 milioni di euro sono una montagna di soldi, che qualcuno considera sproporzionati, tanto che lo Stato aveva ritenuto moralmente illecita una vincita esagerata e ne aveva fissato un limite, poi rientrato.
In un sistema di libero mercato chi gioca dovrebbe avere il corrispettivo del rischio. Nel caso del Supernalotto, la probabilita' di azzeccare la combinazione e' di una su 622 milioni e per una giocata di 0,5 euro (un euro per due colonne) si dovrebbe avere, in caso di vincita, 622 milioni il valore della giocata, cioe' 311 milioni di euro, ma non e' cosi'. Se il ragionamento appare assurdo si consideri il gioco alla roulette. I numeri sono 36 e nel caso di una puntata vincente su un solo numero, si riceve 36 volte la posta. Lo stesso ragionamento si dovrebbe applicare a tutti i giochi, Superenalotto compreso. C'e' una evidente disparita' tra il rischio e il premio in palio ed e' lo Stato a guadagnare.

Nella tabella che segue sono riportati i dati relativi al 2002

Entrate 2.221.986.000 di euro (2 miliardi, 221 milioni, 986mila euro)
Allo Stato: 1.100.000.000 di euro (1 miliardo e 210 milioni di euro)
Ai vincitori: 787 milioni di euro
Ai 18.000 ricevitori: 8% delle entrate
Alla Sisal: 3.5% delle entrate

Primo Mastrantoni, segretario Aduc
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