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TAVOLI DI CONCILIAZIONE DELLE BANCHE: CI GUADAGNANO TUTTI, TRANNE I CLIENTI
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Comunicato 
7 marzo 2005 0:00
 
Firenze, 7 marzo 2005. L'Aduc non ha mai partecipato ai tavoli di conciliazione, giudicandoli uno strumento propagandistico, e le notizie che quotidianamente pervengono non fanno altro che confermare la bonta' della nostra scelta.
Le testimonianze degli investitori sono a volte tragi-comiche, come quella banca che ha proposto al cliente un risarcimento del 65% per un'obbligazione il cui attuale prezzo di mercato e' proprio 65: in pratica, il cliente avrebbe venduto il titolo alla banca allo stesso prezzo di mercato, e la banca avrebbe evitato di risarcire per le proprie mancanze. Il "paladino degli investitori" seduto a quel tavolo non si e' accorto del tentativo di raggiro in atto? Non sapeva nemmeno il prezzo di mercato dell'obbligazione? Oppure aveva "semplicemente" fretta di chiudere la pratica ed intascare il contributo elargito dalla banca?
Un articolo di Marcello Gualtieri, rappresentante degli obbligazionisti Fin Part, pubblicato sul mensile "Investire" di marzo svela altri interessanti dati sulle strombazzatissime conciliazioni tra banche e clienti.
Il dottor Gualtieri ha visionato una prima statistica sui tavoli organizzati da Banca Intesa ed alcune associazioni di consumatori per risarcire i portatori di obbligazioni Cirio, Giacomelli, Parmalat. E solo quelle, perche' solo quelle sono finite in tv e sui giornali: evidentemente gli altri clienti non sono degni di accedere alle conciliazioni, a partire dai possessori di obbligazioni Finmek, un clamoroso caso di trasferimento del rischio dalla banca al cliente ed in cui Banca Intesa e' dentro fino al collo, con titoli fatti prenotare anche un mese prima del collocamento riservato ad istituzionali e che quindi non potevano essere distribuite al pubblico.
Su 1200 pratiche trattate (le domande presentate sono 14mila) circa il 50% e' stato respinto, nel 40% dei casi la banca ha erogato un rimborso pari, in media, a meno del 25% del capitale investito e solo nel 10% dei casi ha risarcito integralmente.
Se la tendenza dovesse essere confermata, quindi, i clienti Banca Intesa saranno risarciti, in media, col 20% del capitale investito, un rimborso inferiore a quello proposto dall'Argentina e definito scandaloso da tutti, a partire dalle stesse associazioni che stanno avallando il comportamento della banca ai tavoli di conciliazione. Quale lavoro, quindi, stanno portando avanti ai tavoli i "paladini dei risparmiatori", che hanno incassato la tessera associativa dai clienti ed anche i contributi della banca? Cio' non fa altro che aumentare i dubbi che da sempre abbiamo nutrito sullo strumento delle conciliazioni, che pare essere diventato un vero business per banche, ma soprattutto per le associazioni di consumatori: clicca qui
Le banche, quindi, se la cavano con due soldi, le associazioni di consumatori incassano tessere associative e contributi da parte delle banche stesse, entrambi i soggetti si fanno tanta bella pubblicità...ed ai clienti finiscono le briciole.
Giuseppe D'Orta, consulente Aduc per la tutela del risparmio
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