Roma, 13 Luglio 2005. "Blitz antiterrorismo in tutta Italia", "Perquisizioni e controlli nelle principali citta", "le rivelazioni di Castelli: sappiamo che ci colpiranno in febbraio", "Pisanu: il terrore bussa alle porte dell'Italia", ecc. Queste le notizie apparse sui media in relazione alle attivita' terroristiche di alcuni gruppi integralisti islamici. E' evidente che i blitz sono operazioni di facciata che servono a tranquillizzare i cittadini, dimostrando che lo Stato e' attivo e mostra i muscoli. C'era bisogno di blitz per effettuare dei controlli? A che serve dichiarare pubblicamente che sono state effettuate ispezioni? Mentre da una parte si mostrano inutili prove di forza dall'altra si dichiara che gli atti di terrorismo sono gia' stati programmati e avverranno fra qualche mese. Che senso ha tutto questo? Serve a prendere in giro i cittadini? Serve a creare un clima di diffusa paura? A chi giova tutto cio' se non proprio a chi vuole compiere atti di violenza? Non abbiamo certo bisogno di dosi massicce di camomilla, che' gli attentati negli Usa, in Spagna e in Gran Bretagna ci sono ben presenti, ma sarebbe utile, per chi ha la responsabilita' della nostra sicurezza, muoversi sul piano della "intelligence" e del coordinamento nazionale e internazionale delle forze di polizia. Lanciare allarmi e contestualmente effettuare forme plateali di intervento servono a niente. I cittadini che hanno eletto i propri rappresentanti nelle istituzioni e che pagano le tasse per mantenere in piedi gli apparati di sicurezza vorrebbero altro. Soprattutto serieta' e responsabilita'.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc.